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M5S, Grillo resta il garante e rilancia: "Io non mollo, sarò la vostra voce"

Beppe Grillo

ROMA. Beppe Grillo resterà "la voce" di M5s. Come se lo guidasse dall'alto, un "garante" appunto. Lo afferma sul suo blog, dove ringraziando i sostenitori scrive: "Io sono sempre con voi e sarò la vostra voce quando non ne avrete più".

"Ogni giorno mi arrivano così tante e-mail che se per ogni messaggio ricevessi un euro, belin, sarei milionario! Voglio ringraziarvi" scrive Grillo, rivolgendo un "grazie a chi mi racconta i propri pensieri, anche con poche parole. Grazie a chi mi spinge a non mollare (come potrei?!), chi mi dà consigli, invia segnalazioni, chi si ravvede e si complimenta. Grazie anche a chi mi offende perché non ama il mio modo irruente, vaffanculino a te!", ironizza.

Il suo ritiro dalla scena politica, così come si era detto in campagna elettorale, è lontano insomma. Il Garante M5S, pur non citando mai il Movimento né il risultato elettorale, elenca una serie di ringraziamenti a tutti i suoi followers:

"Grazie - prosegue - a chi si propone per cambiare questo paese, un paese di sognatori e inventori. Perché noi italiani siamo così, siamo senza un quattrino ma in tasca abbiamo idee fantastiche, pazze, folli. È la nostra più grande ricchezza. Ma il mio grazie, il più forte e perché no, gridato, così che davvero vi giunga fino alla porta di casa - sottolinea Grillo -, è per chi non ce la fa più, per chi lotta ogni giorno contro uno Stato assente, per chi non ha smesso di arrendersi nonostante la miriade di problemi economici, burocratici, di salute. A chi perde tutto, si spezza la schiena e continua a sorridere al mondo. Grazie - aggiunge - a tutte le famiglie che ogni giorno vivono la disabilità, con i propri figli, i propri cari, e che nonostante ciò riescono a trovare la forza di reagire e far sentire la propria voce, davanti ad un mondo che li ha resi invisibili. Il mio grazie è per voi, che ogni giorno ripartite da zero pur consci delle difficoltà immani che dovete sostenere. Uno stato che non tutela i più deboli non è degno di definirsi tale".

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