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Abusivismo edilizio, l'assessore Cordaro: una norma per sanare ciò che è salvabile

Toto Cordaro

PALERMO. "Ci stiamo occupando di demanio, di dissesto idrogeologico, vogliamo affrontare anche il problema dell'abusivismo. Su questo fronte, dobbiamo fare assieme ai Comuni una legge condivisa". Lo ha detto l'assessore regionale al Territorio e ambiente, Toto Cordaro, illustrando le linee programmatiche dell'assessorato.

"Vogliamo tornare a occuparci - ha proseguito - di Corpo forestale che deve essere fondamentale e strategico per la tutela dell'ambiente. Dobbiamo dotare la Forestale di mezzi idonei. Vogliamo quindi affrontare tematiche che in questi anni sono state dimenticate".

"Sull'abusivismo - ha spiegato - è necessaria una norma di buon senso da mettere a punto con la magistratura, il parlamento e i sindaci. Stiamo creando una cabina di regia per dare una risposta definitiva. Non tutto si può salvare ma bisogna comprendere, anche alla luce degli ultimi pronunciamenti della Cassazione, come affrontare la questione". Il concetto della norma sarebbe quello di poter sanare il sanabile.

"Con riferimento all'urbanistica - ha ribadito - ci siamo occupati di comprendere lo stato delle cose. C'è una necessità di rivisitazione dei piani regolatori in Sicilia. I sindaci in alcuni casi ci comunicano le difficoltà di provvedere alle demolizioni. Bisogna fare capire al privato che ha assoluta convenienza nel demolire perché mantiene l'area di sedime e risparmia, mentre se viene demolito dall'ente pubblico costa di più e l'area viene sequestrata".

Cordaro punta poi a "fare partire per tempo il servizio antincendio. Abbiamo previsto l'appostamento di 9 milioni in esercizio provvisorio per garantire la partenza del servizio e affinché tutto sia pronto per l'inizio della stagione, ovvero dal 15 giugno. Ciò non era stato possibile in passato perché la Finanziaria era stata pubblicata il 30 aprile. Globalmente la dotazione economica è quella dell'anno scorso - ha proseguito - parliamo di un totale di 64 milioni di euro, di cui appunto 9 già stanziati per l'avvio di operai a tempo determinato. La nostra volontà sarebbe quella di anticipare il servizio antincendio, ma una giornata costa 630 mila euro: anticipare di 15 giorni il servizio e partire dunque dall'1 giugno significherebbe appostare altri 9 milioni, sarebbe un servizio fondamentale ma altrettanto gravoso sulle finanze della Regione". Tre milioni serviranno invece per il noleggio degli elicotteri. "Abbiamo un sogno: quello di concludere la lenta emorragia del noleggio di elicotteri dotando la Regione - ha proseguito - di nuovi elicotteri con 32 milioni di euro che potrebbero arrivare dal Fondo europeo Sviluppo e coesione. Purtroppo mai il Corpo forestale ha redatto progetti per attingere a fondi europei. Servono poi 30 milioni per il rinnovo del parco mezzi, anche in questo caso potremmo partecipare a bandi europei".

Cordaro ha anche parlato dell'Arpa: "Nel tempo è stata mal gestita. Lo abbiamo visto con un report fatto quando mi sono insediato. Abbiamo potuto constatare che non si è mossa in linea con gli standard delle altre Agenzie nazionali. Abbiamo immaginato la creazione di un partenariato stabile per l'utilizzo di risorse e fondi comunitari assieme a Cnr, Ismett e Istituto nazionale di fisica nucleare e la creazione di una Cittadella della Scienza che a Palermo manca, in locali possibilmente con uno sbocco al mare. L'ultimo bilancio approvato - ha aggiunto - era del 2015 e io ho dato tempi tassativi: bilancio consuntivo del 2016 entro febbraio, quello del 2017 entro metà marzo. Inoltre, si è troppo parlato di assunzioni, le faremo solo se saranno necessarie e dopo aver creato i presupposti per far lavorare l'Arpa in ragione della mission per cui è stata creata".

"Bisogna capire, assieme al Governo nazionale, quali sono le priorità per combattere il dissesto idrogeologico: abbiamo istanze dai Comuni per 626 milioni a fronte di una dotazione di 209 milioni e bandi pubblicati per 155 milioni". Ha inoltre spiegato l'assessore. "Intanto, ci stiamo occupando del demanio marittimo - ha aggiunto - che ha avuto nella gestione attuale un arretrato non sostenibile, oltre duemila pratiche ancora non esitate sia per carenza di personale sia per zone d'ombra che vogliamo migliorare. L'utilizzo corretto del Demanio diventa strategico dal punto di vista della tutela e fondamentale da quello della programmazione e dello sviluppo economico della nostra terra". Cordaro ha parlato anche della Commissione Via-Vas istituita dal governo Crocetta per velocizzare le valutazioni di impatto ambientale. "Era nata per essere un supporto agli uffici di questo assessorato per procedere in maniera spedita alla valutazione delle pratiche - ha aggiunto - Quello che abbiamo potuto constatare è che la creazione di questa commissione ha, sotto il profilo psicologico prima che materiale, fermato questo assessorato perché tutto è stato mandato alla commissione. Questo modus operandi non può essere condiviso, quindi abbiamo predisposto un ddl per modificare la commissione che è formata da trenta persone, vogliamo che sia integrata dai dieci capiarea dell'assessorato. Poi ci saranno sottogruppi. Altri 20 esterni saranno presi su proposta dei rettori e degli ordini professionali. L'unica figura scelta dalla politica sarà il presidente della commissione che avrà il ruolo di coordinamento". Ci sono al momento 170 richieste di Via e 60 di Vas.

"Abbiamo scoperto che la mancanza di un adeguato management nella gestione dei Parchi sta rischiando di farci perdere 54 dei 56 milioni di fondi europei a cui potevamo accedere. Abbiamo già commissariato il Parco dei Sicani e dell'Alcantara, la nostra idea è quella di ripubblicare il bando per 54 milioni". Ha detto Cordaro. "In queste zone - ha aggiunto - pensiamo anche di utilizzare i forestali, come nella mission data dal presidente della Regione: una sorta di gestione integrata anche tra assessorati diversi per tutelare veramente i territori e impiegare il personale in maniera corretta. Ci sono anche delle intersezioni con l'assessorato all'Agricoltura in termini di risorse e territorio. Infatti noi dovremmo gestire i parchi e loro le riserve, ma spesso le due cose si sovrappongono dal punto di vista territoriale".

Infine, il capitolo rifiuti: "Sui termovalorizzatori sono in linea con quanto detto dal presidente della Regione. Serve una riforma per eliminare i vecchi Ato e Aro, ovvero 54 sovrastrutture inutili. Vogliamo tornare ai vecchi ambiti delle nove province con una struttura snella. Tutto ovviamente passa attraverso la collaborazione dei cittadini con l'incremento della differenziata - ha spiegato - I numeri della differenziata sono ridicoli. La percentuale di umido rispetto al totale è di circa il 15%. A regime, saranno i singoli ambiti a stabilire come smaltirla. Prima la riforma deve passare all'Ars. Il governo regionale deve dare l'indirizzo politico e non deve occuparsi di smaltire i rifiuti".

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