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Non c'è intesa fra governo e sindacati, saltano gli aumenti per i regionali

PALERMO. Doveva essere il giorno della prima stretta di mano, quello in cui si sarebbe cominciato a misurare gli aumenti previsti. Invece è finito con i sindacati che hanno abbandonato il tavolo di trattativa. E così del rinnovo del contratto dei regionali si riparlerà verosimilmente solo quando ci sarà un nuovo governo. Troppo profonde le distanze fra le sigle confederali e autonome e il governo in questa fase.

Oggi l’Aran, l’agenzia per la contrattazione nel pubblico impiego, ha convocato i sindacati. Sul tavolo i dieci milioni stanziati dalla giunta. Una somma che secondo tutte le sigle presenti non è sufficiente a garantire neppure aumenti minimi. «Nessun aumento contrattuale - commenta Luca Crimi della Uil -. Durante l’incontro all’Aran il commissario Claudio Alongi ha certificato che le risorse stanziate dal governo per i rinnovi sono del tutto insufficienti».

Cgil, Cisl e Uil hanno diffuso una nota in cui prendono le distanze dal governo: «Non siamo disponibili a discutere direttive emanate da un governo che non è stato capace di presentare una piattaforma contrattuale sia per il comparto che per la dirigenza». E anche i Cobas, guidati da Dario Matranga e Marcello Minio, si sono alzati e hanno abbandonato il tavolo di trattativa: «Siamo indisponibili a finte trattative. Non ci sono sufficienti garanzie per i lavoratori. E dovremmo fidarci di chi ha già mostrato tutto il proprio disprezzo nei confronti dei regionali danneggiandoli in ogni occasione possibile?».

Sia i confederali che i Cobas segnalano il malumore verso la scelta del governo di stanziare pochi fondi per il rinnovo del contratto ai dipendenti di ruolo e di impiegare invece quasi altrettanto per offrire un contratto a termine ai 1.700 ex sportellisti della formazione professionale.
Una polemica che potrebbe crescere ancora visto l’annuncio del tentativo di stabilizzare un’altra grossa fetta di precari. L’assessore al Lavoro, Carmencita Mangano, candidata a Palermo in Ap, ha annunciato che è stata «avviata la procedura per la stabilizzazione dei cinquemila Asu. È stata pubblicata sul sito del dipartimento Lavoro la circolare che disciplina il percorso. Entro il prossimo 8 novembre, i lavoratori impiegati nelle attività socialmente utili dovranno presentare l'istanza per l'inserimento nella “sezione esuberi” all'interno dell'elenco unico regionale, istituita per agevolare lo svuotamento del bacino Asu». Il cammino però è ancora lungo.

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