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Migranti, Boldrini: "I ministri salgano sui barconi prima di prendere decisioni"

Laura Boldrini

ROMA. "Io dico sempre che forse i ministri prima di decidere dovrebbero andare su un'imbarcazione e partecipare al salvataggio. Poi prendere decisioni", lo dice la Presidente della camera dei deputati, Laura Boldrini all'inaugurazione della mostra "Bambini. Storie di viaggio e di speranza" in occasione della Giornata Nazionale in memoria delle Vittime dell'Immigrazione.

"Sappiamo bene che si fugge per diversi motivi, chi fugge non lo fa con leggerezza, non è una gita, una scampagnata", prosegue Boldrini.  "Il giorno dell'anniversario della strage di Lampedusa ci impone - dice Boldrini - una riflessione: gli sbarchi sono diminuiti ma magari si muore e non ce lo dice più nessuno perché il Mediterraneo oggi è meno frequentato da testimoni e da chi salva vite umane. Noi dobbiamo farci delle domande, non basta tenere lontani i migranti per risolvere i problemi, né diminuire il numero arrivi. Quando è in gioco vita umana, la culla dei diritti umani deve farsi qualche domanda sule ragioni per cui le persone non arrivano più".

"Le persone decidono di giocare la roulette russa perché in tanti Paesi ricchi dell'Africa manca sviluppo umano, vale a dire l'accesso all'acqua potabile, alle cure, alla scuola. E sviluppo umano non è mandare qualche azienda a fare business, ma vuol dire cominciare dalle persone. Bisogna fare grande piano investimenti per lo sviluppo umano e poi percorrere la via del negoziato: ci sono decine di conflitti che vanno avanti da anni. Esternalizzare il diritto di asilo vuol dire tradire lo stato fondativo dell'Unione europea, il problema va risolto alla radice. Non basta trattenere le persone".

La presidente della Camera torna a parlare della legge sullo Ius soli: "Auspico che noi si possa entro questa Legislatura approvare la legge sulla cittadinanza". Boldrini sottolinea come si tratti di "una legge che ha molte condizioni, all'interno delle quali si sviluppa la cittadinanza. Non farlo - aggiunge - sarebbe un errore", la manifestazione di "una subalternità politica, deluderebbe tanti giovani, non rispetterebbe il lavoro delle associazioni laiche e cattoliche. Significherebbe fare la cosa sbagliata".

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