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M5S, Di Battista: "Non mi candido a premier". Strada spianata per Di Maio

Alessandro Di Battista

ROMA. "Ho deciso di non candidarmi a Premier del Movimento 5 Stelle. Le ragioni le spiegherò durante il mio intervento sabato prossimo a Rimini". Lo scrive il deputato M5s Alessandro Di Battista su Facebook.

"Tra poco - scrive Di Battista - si inizierà a votare e invito alla massima partecipazione. A colui che sarà candidato faccio un grande in bocca al lupo ricordandogli che avrà un compito meraviglioso: quello di portare avanti il programma votato da migliaia di iscritti. Ringrazio tutte le persone che in queste ore mi hanno scritto chiedendomi di candidarmi. È meraviglioso avere tutto questo sostegno. Allo stesso tempo sono sicuro che la mia scelta sia quella giusta. A riveder le stelle!", conclude.

Dunque da imbattibile super-favorito a imbattibile per assenza di avversari: è tutto in questo passaggio che si giocano, in queste ore, le primarie del M5S di Luigi Di Maio. In queste ore scade il termine per la presentazione delle candidatura ma, ad eccezione del vice presidente della Camera, nessuno si è fatto avanti quasi a delineare, plasticamente, il dissenso verso le regole varate per la corsa.

Un dissenso che Beppe Grillo, arrivato in serata a Roma, proverà a placare incontrando, probabilmente, i "big" pentastellati. Anche perché, a muovere il fastidio dell'ala ortodossa è la regola secondo cui il vincitore delle primarie sarà il capo politico del M5S, ruolo finora tenuto da Grillo. Una rivoluzione, nell'universo pentastellato, che irrita non poco gli ortodossi contrari al principio insito nella regola varata e preoccupati che una serie di poteri sia accentrata non più nel Garante ma in un suo esponente, presumendo così un conflitto di interessi.

 

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