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Forza Italia, ancora tensioni: Miccichè incontra Berlusconi

Vincenzo Figuccia

PALERMO. Non si placano le tensioni in Forza Italia in vista delle Regionali siciliane. Questa volta a far scoppiare il caso è la conferenza stampa convocata da Vincenzo Figuccia. Dal partito si sono levate critiche nei confronti del deputato, ritenendola una iniziativa autonoma, Figuccia però, nel corso dell'incontro con i giornalisti non ha risparmiato stoccate nei confronti del coordinatore Miccichè.

"Micciché si sottrae al confronto - ha detto -. Il presidente Berlusconi lo sentirò nei prossimi giorni, ma lui è il primo che vuole l'unità e sa che solo così si vince. Sono ottimista sulla soluzione della vicenda". "Gli assenti bisognerebbe interpellarli - ha proseguito -. Ho cercato fino all'ultimo di fare quello che mi hanno chiesto i leader nazionali. Non voglio fare polemiche ma cercare l'unità. C'è una spaccatura tra il vecchio centrodestra che ha governato la Sicilia, che vive di nostalgie legate a un passato che non c'è più, e quello nuovo, dinamico, che ha tante idee".

Sia il capogruppo di Fi all'Ars, Mario Falcone, che il senatore forzista Francesco Scoma avevano preso le distanze sulla convocazione della conferenza stampa. Scoma ha detto: 'E' davvero sbalorditivo apprendere da agenzie stampa che un esponente politico si sia auto-assegnato la facoltà di convocare una conferenza stampa. Probabilmente il caldo agostano gioca brutti scherzi: un esponente politico, mai eletto in Forza Italia, accreditando anche la presenza, del tutto improbabile, del coordinatore regionale Gianfranco Micciche', si arroga, da un giorno all'altro, il potere di indire una conferenza per discutere di programmi e obiettivi di un partito che non è il suo. Confidiamo in un abbassamento della temperatura''.

Figuccia, durante la conferenza stampa, ha precisato: "C'è un sistema di veti incrociati. Non voglio dividere nessuno. Non voglio mettere sulla graticola Alfano, lo ha fatto qualcun altro che ha interesse a farlo. Io so che l'unica speranza è andare tutti insieme. Altrimenti consegniamo la Sicilia prima e l'Italia poi ai Cinque stelle. Non possiamo permettercelo. I dirigenti regionali sono terrorizzati all'idea. Il M5S ha fatto disastri a Bagheria per esempio. A questa politica della rabbia - ha aggiunto - del non fare, vogliamo contrapporre una politica di progetto. Abbiamo tante idee per la Sicilia, abbiamo dei giovani che credono ancora nella politica".

E ancora: "Chi coordina il partito deve ascoltare cosa dice la gente. Se Micciché vuole fare questo bagno d'umiltà, ben venga. Altrimenti Berlusconi lo tolga dalle strade della politica siciliana e crei le condizioni, con gli altri partiti, per vincere. Musumeci è un candidato credibile, ma continuiamo a confrontarci nelle prossime ore per trovare la necessaria sintesi".

In conferenza è intervenuto anche il senatore di Forza Italia, Domenico Scilipoti, "Dobbiamo interrogarci: vogliamo il bene del nostro gruppo e basta o anche della Sicilia? Non ha importanza il nome del candidato governatore, ma le idee. Voglio costruire, con persone che hanno amore per questa terra, qualcosa di importante che può essere utile anche per il resto del Paese. Dobbiamo essere saggi - ha spiegato - Non siamo per rottamare, siamo per prendere le persone che hanno qualcosa da fare e dargli una possibilità. Vogliamo avviare un processo di rinnovamento".

Intanto, alle 18:30 ad Arcore si svolgerà un incontro tra Silvio Berlusconi e Gianfranco Miccichè per tentare di chiarire il quadro della situazione in Sicilia e provare a ricompattate il centrodestra. "La vittoria è alla nostra portata - spiega Miccichè interpellato al telefono - soprattutto va considerato che i sondaggi non tengono conto del peso delle coalizioni a differenza dunque del Movimento Cinque Stelle che ha solo una lista". Per il coordinatore siciliano a questo punto l'obiettivo è provare a tenere unito "insieme con il presidente Berlusconi" il centrodestra: "I nomi sul tavolo restano due - dice - quello di Armao e di Musumeci. Quanto alla possibilità di chiudere in extremis un'intesa con Alfano, Miccichè non sembra ottimista: "Gli abbiamo detto troppe volte no, io non me la sento più di cercarlo...".

Non è più il tempo dei protagonismi. La coerenza interna non può prescindere dalla concertazione. Il centrodestra per sua natura è portato all'accordo che nasce dalla trasparenza degli intenti. Il centro vuole unire e moderare. Vogliamo fare il nostro lavoro in questo senso. Il mio periodo di permanenza nel governo mi ha fatto capire che la nostra dirigenza è di altissimo livello e ci sono anche gli strumenti finanziari per lo sviluppo - ha proseguito - Bisogna però mettere al comando della Regione le persone giuste".

Intanto interviene anche Marco Falcone, capogruppo di Forza Italia all'Assemblea regionale siciliana: "In merito al dibattito politico sulla designazione del candidato presidente alla Regione siciliana, mi preme precisare tutta la mia personale stima nei confronti del professore Gaetano Armao, candidato di estremo riguardo, persona per bene e professionista di sicura levatura. La mia posizione politica però è nota. Oggi il presidente Berlusconi ha gli elementi per decidere, coniugando la necessità di cambiamento, particolarmente sentita dalla nostra gente e dalla maggioranza dei siciliani, con l'esigenza di dare vita ad una coalizione estesa e vincente".

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