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Il tour nazionale di Parisi parte dalla Sicilia: prima tappa a Enna

CATANIA. Stefano Parisi cerca «energie per l'Italia», e i primi sondaggi li farà al Sud. A Enna, dove la prossima settimana porterà «MegaWatt» il tour nazionale del format della conferenza programmatica milanese svoltasi il 16 e 17 settembre scorsi. Obiettivo: selezionare idee e contributi da tutti i territori. Si comincia con la Sicilia.

Per Parisi «una scelta simbolica, per rimettere in moto energie positive in aree che il governo ha del tutto abbandonato» e che «hanno urgente bisogno di politiche economiche liberali ed efficaci». Una prova generale di discesa in campo a livello nazionale.  Ma dal sud, da Catania, Forza Italia riunita per 'MuovitItalia16', ribadisce che non c'è altro leader che Silvio Berlusconi. I 'colonnelli' guardano con distacco a Parisi, e puntano sempre sul cavaliere, ribadendo che «l'ultima parola spetta a lui».

La sua leadership «è forte» e soltanto lui «potrà rinunciare a ricandidarsi» per due motivi: una scelta personale o una decisione della Corte di Strarburgo che blocchi il suo 'ritorno in campò  «Il leader è Berlusconi», ribadisce Antonio Tajani, ma «Parisi è una risorsa». Il vice presidente del Parlamento europeo è «favorevole ad un suo coinvolgimento, il che non significa esclusione degli altri». «Più siamo e meglio è, più idee ci sono, più contributi ci sono meglio è: poi - spiega - vedremo nel 2018 che cosa accadrà, chi sarà il candidato».

Di parere opposto Altero Matteoli che dice di «non essere interessato a Parisi». Per il presidente della commissione Lavori pubblici di Palazzo Madama, anzi, «è un'esperienza che credo sia già fallita». Fi, aggiunge il senatore, ha «classe dirigente adeguata: Parisi si iscriva al partito e sarò felice».

Per il capogruppo di Fi al Parlamento europeo, Elisabetta Gardini, «il centrodestra vince unito». E il candidato premier? «Mi auguro sia Berlusconi». E non aggiunge altro.  Più netto il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti: «Berlusconi candidato premier? Vediamo prima la sua volontà e la sua situazione, vista la Corte di Strasburgo. È evidente che lui resta il fondatore di Forza Italia e per quanto mi riguarda ha l'ultima parola su tutto».

Gianfranco Miccichè usa un paragone calcistico: «Il mio sogno è di avere Berlusconi sempre candidato, ma non perchè sono innamorato di lui, ma perchè è un fuoriclasse insostituibile». Ma anche per il commissario di Fi in Sicilia, tifoso della Juve, «neppure Platini può giocare sempre...». E sostiene che, sì, «Parisi fa un pò paura a qualcuno di Forza Italia», mentre lui ha «paura di Sala all'11% e di chi vuole essere il comandante di una nave che affonda». «Io - osserva - preferisco essere il mozzo di una nave da guerra».

Anche con Parisi in sala comando, sapendo che «può creare qualcosa», che «è meglio lui che Verdini», ma certificando anche lui che «non è il sostituto di Berlusconi». Quello al momento non c'è. lo sceglierà il Cavaliere, ma al momento giusto, se ci sarà bisogno.

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