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Raggi valuta i curriculum per i sostituti. Grillo non va a Roma

ROMA. Lo tsunami delle dimissioni che ieri ha investito il Campidoglio lascia dietro di sé una lunga scia di fratture e polemiche che sembra destinata a propagarsi in attesa del parere dell'Anac su tutti i membri dello staff della Raggi, come richiesto dalla stessa sindaca che oggi si è trincerata per l'intera giornata nel bunker del Campidoglio insieme con la sua giunta.

Riunioni e incontri nelle stanze di Palazzo Senatorio durante le quali la prima cittadina ha deciso anche il taglio dei compensi di alcuni membri del suo staff, compreso quello del capo della segreteria politica, Salvatore Romeo. Una questione, quella dei maxistipendi, che scatenò una ridda di polemiche anche tra i Pentastellati, soprattutto dopo la nomina dell'ormai dimissionaria Raineri che avrebbe percepito 193mila euro. E che ha visto bersagliato, anche dalla base M5s, soprattutto Romeo, funzionari capitolino cui è stato triplicato lo stipendio da 40mila a 120mila euro.

Si chiude, dunque, l'ennesima lunga giornata dell' amministrazione Raggi in vista dei contatti della prossima settimana con il direttorio pentastellato, al quale non parteciperà Beppe Grillo che, soprattutto per evitare strumentalizzazioni sul sindaco, al momento preferirebbe far muovere i portavoce nella normale dialettica interna.

Il leader pentastellato dopo aver fatto circolare la voce di un sua missione romana ha riflettuto oggi sulla opportunità del suo arrivo nella Capitale per incontrare il direttorio e la Raggi. Infine, ha prevalso la necessità di tenere sgombro il campo da qualsiasi interpretazione della sua presenza, a cominciare da quella che avrebbe puntato il dito verso il "commissariamento" del primo cittadino da parte del movimento.

"Queste dimissioni non ci spaventano - le parole della sindaca nella riunione fiume con la sua giunta -. Diamo fastidio ai poteri forti ma siamo uniti e determinati". Nel frattempo sul suo tavolo sono arrivati i curriculum dei papabili per sostituire il superassessore (Bilancio, Patrimonio e Partecipate) Marcello Minenna, la capo di Gabinetto Carla Raineri (che oggi si è vista in Campidoglio per "prendere le sue cose") e i vertici di Atac e Ama.

L'unica casella riempita, al momento, è quella dell'amministratore unico della municipalizzata per i trasporti, ruolo affidato a Manuel Fantasia, ingegnere nucleare esperto di trasporti con esperienze internazionali. Contemporaneamente il Movimento - che secondo l'ex pentastellato Pizzarotti è "logorato" dalle correnti - fa autocritica, con il vicepresidente del consiglio comunale, Enrico Stefàno, che ammette le "responsabilità" del M5S.

"Sarei ipocrita a dire che va tutto bene", afferma sottolineando che tra i vertici nazionali e quelli locali "c'è una dialettica certe volte accesa, perché non è che si può sempre essere tutti della stessa opinione". Dall'opposizione si alza unanime la richiesta di riferire in Aula da parte della sindaca. "E' suo dovere - spiega Michela Di Biase, capogruppo Pd - informare il consiglio comunale e i romani. Dall'annuncio della sua giunta al grido di 'mani libere da ogni compromesso', sono passati 55 giorni di 'luna di fiele', tra lotte intestine, veleni, scontri, dimissioni e revoche".

Orfana di due pezzi da novanta come Minenna e Raineri, la giunta prepara dunque le contromosse, alla vigilia di un weekend che si annuncia delicato e dell'audizione di lunedì prossimo della Raggi e dell'assessore Muraro in commissione Ecomafie, sulla questione rifiuti. L'ex capo di Gabinetto è tornata oggi in Campidoglio, giusto il tempo di riprendere le sue cose e precisare di essersi "dimessa prima, la revoca non è ancora intervenuta le dimissioni sì".

"Quando arriverò a Milano - ha detto il magistrato - scriverò le ragioni per cui ho preso questa decisione". Mentre l'ex assessore Minenna ha rivendicato sulla sua pagina Facebook i risultati ottenuti. Su Fb ha sostituito la foto della giunta sorridente con una più neutrale veduta sui Fori, scattata forse durante il suo breve incarico in Campidoglio.

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