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Migranti, la Sicilia a Ue: il problema non è solo nostro

La vicepresidente della Regione Sicilia, Mariella Lo Bello

BRUXELLES. "Ho sottoposto all'attenzione della Commissione europea il problema dell'immigrazione, che non può continuare ad essere solo siciliano". Così la vicepresidente della Regione Sicilia, Mariella Lo Bello, dopo l'incontro all'Europarlamento organizzato dal capogruppo dei socialisti e democratici, Gianni Pittella, con il vicepresidente della Commissione Ue alla crescita, Jyrki Katainen e con il commissario europeo alle Politiche regionali, Corina Cretu.

La Regione Sicilia in particolare ha chiesto a Bruxelles "che ci siano interventi - ha spiegato Lo Bello - prima di tutto per le questioni sanitarie: per noi gli sbarchi sono salvezze di vite umane, ma è un costo che l'Europa tutta deve guardare con un certo interesse, la questione della sanità non può gravare solo su una regione".

"Se ogni giorno abbiamo mille, 1.500 persone che sbarcano, capite cosa significa in termini di personale, farmaci, strutture" ha aggiunto la vicepresidente della Sicilia, secondo cui non ci si può fermare alla questione dell'accoglienza. Fra l'altro, ha ricordato Lo Bello, "noi abbiamo minori non accompagnati che restano in Sicilia almeno tre anni e questo significa mettere insieme politiche di integrazione e legate alla tutela del bambino".

In conclusione "la sanità mette insieme l'emergenza con un costo strutturale: il richiedente asilo che sbarca in Sicilia ma poi si fa operare a Milano, rimane a carico della Sicilia" ha sottolineato la vicepresidente della Regione.

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