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Renzi: "Non rifarei quella telefonata di solidarietà a Maniaci"

Il premier nel dicembre del 2014 aveva chiamato il direttore di Telejato per le presunte intimidazioni mafiose ricevute

Il premier Matteo Renzi

ROMA. "Pino Maniaci era considerato un'icona dell'antimafia. Sembrava ci fosse un'attacco della mafia contro di lui e gli ho telefonato. Oggi le indagini hanno dimostrato che non era così e non rifarei quella telefonata che era di solidarietà contro la mafia". Così Matteo Renzi durante #Matteorisponde sulle accuse a Pino Maniaci di Telejato.

Pino Maniaci, dopo aver denunciato presunte intimidazioni mafiose (auto bruciata e i suoi cani avvelenati), ricevette anche la telefonata del premier Matteo Renzi, nel dicembre 2014, che gli espresse ''solidarieta', vicinanza e apprezzamento per l'impegno coraggioso contro la mafia e la criminalità organizzata''.

In realtà, sostengono oggi gli investigatori, le minacce e le intimidazioni sarebbero state opera non dei mafiosi ma del marito della donna con cui aveva una relazione. Maniaci, con un passato di condanne per piccoli reati, poco a poco è diventato per l'opinione pubblica grazie alle denunce per le intimidazioni e al battage giornalistico che ne seguiva, al suo profilo Wikipedia, alle visite che esponenti politici e istituzionali facevano alla redazione di Telejato, un ''giornalista antimafia''.

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