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Comunali, al voto in primavera oltre 1300 città

ROMA. Sono 1.311 le città che in tarda  primavera andranno al voto per la tornata amministrativa che  chiude la legislatura iniziata nel 2011, a cui si aggiungono  anche quelle - numerose - nel frattempo sono state  commissariate. Al voto andranno 7 capoluoghi di regione  (Bologna, Cagliari, Milano, Napoli, Roma, Torino e Trieste) e 26  comuni capoluogo di provincia.

Tuttavia non è ancora stata  ufficializzata la data, che secondo la legge dovrebbe essere  fissata tra il 15 aprile e il 15 giugno, anche se il giorno più  probabile dovrebbe essere domenica 12 giugno, che però secondo  alcuni avrebbe il 'difettò di spostare al 26 giugno i  ballottaggi (opzione che riguarda soltanto i comuni con più di  15mila abitanti), data evidentemente troppo 'estivà e che  potrebbe comportare una drastica riduzione dell'affluenza. Per  questa ragione, secondo molti addetti ai lavori, starebbe sempre  più guadagnando quota la data di domenica 5 giugno.

Tra i municipi al voto, 1.120 appartengono a regioni  ordinarie, 191 in quelle speciali. Queste ultime, è bene  ricordarlo, hanno la facoltà di andare al voto in date diverse.      Novità di rilievo della prossima tornata amministrativa è il  debutto di 26 nuovi comuni istituiti nel 2016 attraverso i  processi di fusione amministrativa. Urne aperte anche per  municipi con oltre 100mila abitanti, tra questi Bolzano, Novara,  Ravenna, Rimini, Salerno e Trieste. Al voto anche il comune più  piccolo, che risulta essere Morterone, in provincia di Lecco,  che secondo l'Istat a fine 2014 contava soltanto 38 abitanti. A  questo proposito è anche bene ricordare che per le prossime  comunali si terrà conto della popolazione certificata con il  censimento del 2011. Elemento fondamentale, questo, per  stabilire quali municipi dovranno andare al voto con il turno  unico o con il ballottaggio, da qui anche il numero dei nuovi  consiglieri e assessori.

Il prossimo rinnovo delle giunte e consigli comunali nelle  regioni a statuto ordinario comporterà le nuove norme sulla  riduzione delle spese degli enti locali, che prevedono la  riduzione del numero dei consiglieri e degli assessori. Oltre a  questo bisogna anche ricordare che il comma 135 dell'articolo 1  della legge 56/2014, la cosiddetta Delrio, prevede che nei  comuni fino a 3mila abitanti il consiglio comunale sia composto,  oltre al sindaco, da 10 consiglieri, mentre in quelli con più di  3 mila abitanti e fino a 10mila da 12. Da ricordare, inoltre,  che nel caso in cui le liste collegate a un candidato eletto  sindaco non abbiano conseguito almeno il 60% dei seggi, ma  almeno il 40% dei voti al primo turno, potranno contare avere  direttamente il 60% dei seggi, mentre il restante 40% sarà  diviso tra le liste in modo proporzionale rispetto ai voti  conseguiti.

Le regioni a statuto speciale hanno la facoltà di andare al  voto in date diverse. Ad esempio il Trentino Alto Adige ha  fissato l'apertura delle urne per l'8 maggio, con eventuali  ballottaggi il 22 maggio, e in Sicilia - 28 i comuni al voto tra  cui nessun capoluogo di provincia - il presidente Rosario  Crocetta ha fissato la data al 5 giugno e, per eventuali  ballottaggi, il 19 giugno.

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