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Sì dalla Camera al decreto legge banche: ora al Senato

ROMA.  Sì dell'Aula della Camera al al decreto legge banche, che contiene la riforma delle Bcc e la garanzia dello Stato sulle cartolarizzazioni dei crediti in sofferenza. I voti a favore sono stati 274, 114 i contrari.  Il testo ora passa al Senato.

«Finalmente l'Italia approva una legge attesa da molti anni e a più ripresa le istituzioni di vigilanza nazionali e internazionali hanno invitato l'Italia ad intervenire su questo settore». Lo afferma il deputato Marco Di Maio, componente dell'ufficio di presidenza dei Deputati Pd e componente della Commissione Finanze, sul decreto banche.

«Sia - spiega - per una questione di maggior solidità dell'intero sistema, che per una maggiore efficienza di un reticolo di banche che svolgono una funzione importante sui territori di appartenenza, ma non sempre con la medesima qualità e oculatezza. Il lavoro in Commissione Finanze ha consentito di apportare numerose modifiche al testo, notevolmente migliorato rispetto alla versione proposta dal Governo. Si tratta di
modifiche importanti, che rispondono nella maniera più efficace possibile a chi ha sostenuto nei giorni scorsi che questa riforma fosse 'un attacco alla cooperazionè.

La riforma prevede l'aggregazione delle Bcc in uno o più grandi gruppi bancari cooperativi, con la possibilità però per le banche che abbiano
un patrimonio superiore a 200 milioni di euro (sono 14) di proseguire da sole costituendosi in Spa controllata dalla stessa cooperativa e dietro il pagamento di un'imposta straordinaria del 20% del patrimonio; estensione della »way out« (ovvero la possibilità di uscita dal sistema cooperativo) anche a piccole banche disposte a conferire la propria attività bancaria nella Spa».

«Insomma, un complesso di misure che consentiranno all'intero sistema bancario di essere più solido e di sostenere la crescita», conclude Di Maio.

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