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Renzi: "Sul rapimento accertare responsabilità, c'era esplicito divieto a recarsi in Libia"

ROMA. «Dovremmo capire le responsabilità, perchè i quattro» uomini poi rapiti «sono entrati in Libia quando c'era un esplicito divieto di entrarci da parte nostra. C'è stata un'operazione di intervento, probabilmente dei cantieri da visitare. È ancora da chiarire. La vicenda è molto delicata». Lo dice il premier Matteo Renzi a Domenica Live.

«Da parte nostra ci sarà tutto il sostegno necessario alle famiglie delle vittime e ai due» italiani rapiti in Libia «che sono rientrati e hanno saputo solo stamattina della sorte dei due colleghi». Lo dice il premier Matteo Renzi a Domenica Live.

«Vorrei dire una cosa a tutti i politici di tutti gli schieramenti: bisogna evitare le strumentalizzazioni selvagge e bieche di queste ore di fronte al dolore. Poi in Parlamento discutiamo» ma sulla vicenda libica ci vogliono «prudenza, equilibrio, buonsenso».

MISSIONE MILITARE NON IMMEDIATA. «Non è all'ordine del giorno la missione militare italiana in Libia perchè la prima cosa da fare è che ci sia un governo che sia solido, anzi strasolido, e abbia la possibilità di chiamare un intervento della comunità internazionale e non ci faccia rifare gli errori del passato». «L'ipotesi dei cinquemila uomini in Libia non c'è. Punto». «Vedo gente che dice mandiamoci 5 mila uomini. È un videogioco? Ci vuole molta calma». Lo dice il premier Matteo Renzi a Domenica Live, rispondendo a una domanda su un possibile intervento in Libia dell'Italia. «Se c'è necessità di intervenire» in Libia, «l'Italia non si tira indietro ma la guerra è una cosa seria, bisogna avere molto rispetto per le parole». «Con cinquemila uomini a fare l'invasione della Libia l'Italia con me presidente non ci va».

NO ALL'UTERO IN AFFITTO. «Quando nasce un figlio è una cosa talmente bella che chi se la prende con il bambino... Una
persona può stare simpatica o no, si può condividere la scelta dell'utero in affitto, ma tutti noi dovremmo essere contenti». Lo dice il premier Matteo Renzi a Domenica Live sulla paternità di Nichi Vendola. «Non voglio parlare del caso specifico perchè si chiama in ballo una persona ma io personalmente sono contrario all'utero in affitto. Ma ricordo che lo fanno anche gli etero. Sono temi delicati», aggiunge. «Ci sono delusi da una parte e dall'altra», tra chi voleva la stepchild adoption e tra i cattolici che non volevano questa legge. Ma il testo sulle unioni civili «è un buon compromesso». «Ammiro quelli che dicono 'ci vuole di più ma serve un passo alla volta, un pezzettino alla volta'». «Sì, siamo certi che le unioni civili saranno approvate anche alla Camera. Se ci sarà bisogno metteremo la fiducia anche alla Camera. Spero che entro maggio possa diventare un'altra legge da firmare».

OMICIDIO STRADALE, LEGGE DI CIVILTA'. «Vorrei che tutti fossimo grati al Parlamento, dove c'è stata una discussione pazzesca, per la legge sull'omicidio stradale. E mercoledì firmerò questa legge insieme alle associazioni delle vittime. È una legge di civiltà per tutti gli italiani, ma vorrei che i familiari delle vittime sentissero l'affetto degli italiani».

BONUS BEBE' PER 203 MILA FAMIGLIE. Sai quanti hanno utilizzato il bonus bebè? Duecentotremila famiglie lo hanno usato. Un bonus per ogni bebè di 80 euro per tre anni». Lo dice il premier Matteo Renzi a Barbara D'Urso a Domenica Live. «Ci furono polemiche in Parlamento perchè l'avevo annunciato qui», ricorda.

BANCHE, TRUFFATI AVRANNO FINO ALL'ULTIMO CENTESIMO. «Chi è stato truffato riavrà i soldi fino all'ultimo centesimo ma tra quelli c'è anche chi ci speculava sopra». Lo dice il premier Matteo Renzi a Domenica Live, tornando sulla vicenda dei rimborsi agli obbligazionisti delle quattro banche salvate dal governo.

LA REPLICA DELLA BONATTI. «Ovviamente noi eravamo in Libia per un ruolo ben preciso che avevamo e abbiamo tuttora all'interno degli impianti della Mellitha Oil and Gas. Sono 8 mesi che collaboriamo a stretto contatto con l'unità crisi della Farnesina. Abbiamo adempiuto tutti gli obblighi di legge» che deve rispettare chi opera in settori strategici e in aree critiche. Lo dichiara all'ANSA Paolo Ghirelli, presidente della Bonatti, società per cui operavano i due tecnici uccisi e i due rientrati in Italia in merito alle ragioni per cui si trovavano in Libia. Oggi è stato il premier Renzi a dichiarare che andranno accertate «le responsabilità, perchè i quattro "sono entrati in Libia quando c'era un esplicito divieto di entrarci da parte nostra". "Il tema è abbastanza delicato", ha sottolineato Ghirelli. "Noi capiamo il senso di queste parole in questi momenti, però ci sarà modo e tempo di chiarire ciascuno le proprie posizioni. Noi siamo sereni di aver agito e di aver fatto fare cose che tengono conto della situazione complessiva e della sicurezza della nostra gente". Ghirelli sottolinea che "soprattutto in queste ultime ore insieme all'unità di crisi e alle autorità libiche abbiamo provveduto ad assistere alla fase di rientro dei due tecnici sopravvissuti. Il nostro obiettivo prioritario era di coordinarci con unità di crisi sugli aspetti logistici per assicurare il rientro a casa. Una nostra delegazione era ovviamente a Ciampino stamani ad accogliere Gino Pollicardo e Filippo Calcagno e li ha incontrati. In questi giorni siamo stati in contatto con le famiglie dei rapiti e delle vittime. Certo contavamo che ci fosse una soluzione per tutti: sono nostri colleghi". Al momento, Ghirelli afferma di non avere  informazioni sulle salme e sul rientro, se non quelle che arrivano dalle fonti libiche.

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