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Finanziaria, spaccatura nella notte nel Pd su sanatorie, condoni e lidi balneari

Ieri, dopo le fibrillazioni d’aula, c’è stato un tentativo di chiarimento fra le due anime del partito. Solo oggi si potrà verificare se è riuscito o meno

PALERMO. L’ultimo scontro è andato in scena sulla sanatoria per sottotetti e verande, promossa dall’ala renziana e apertamente contestata dagli ex diessini. Ma lo stesso è accaduto sul condono per le costruzioni realizzate su verde agricolo e perfino sulla mano tesa ai privati che investono nei lidi balneari. E’ la partita doppia che si sta giocando nel Pd sulla Finanziaria.

Ieri, dopo le fibrillazioni d’aula, c’è stato un tentativo di chiarimento fra le due anime del partito. Solo oggi si potrà verificare se è riuscito o meno. Intanto vanno registrate le prese di distanze reciproche fra renziani ed ex diessini. Pochi minuti dopo l’approvazione della sanatoria per sottotetti e verande (estesa fino al 31 dicembre 2018) grazie a un emendamento di Valeria Sudano, ecco che Filippo Panarello esplode: “Ancora una volta, purtroppo, prevale la logica della sanatoria e dello sfruttamento degli spazi urbani. Eravamo contrari alla norma sulla proroga dei termini della sanatoria dei sottotetti, avevo anche presentato un emendamento soppressivo ma l’aula si è espressa diversamente, purtroppo anche con il sostengo di esponenti della maggioranza e del PD. Appare evidente che dentro il partito si debba aprire una discussione su questo tema”.

L’ala ex diessina, rappresentata fra gli altri da Panarello e Giovanni Panepinto, aveva poco prima contribuito a bocciare un altro emendamento a firma di un renziano (Paolo Ruggirello) che avrebbe dato il via libera a costruzioni turistiche su verde agricolo. La norma è stata bocciata proprio perché sono mancati alcuni voti nella maggioranza. Un caso?

Oggi il Pd è atteso alla prova del voto. Perché in aula arrivano le norme più pesanti della Finanziaria: l’articolo 8 sul finanziamento agli enti locali, e poi quelli per precari e forestali. La capogruppo (renziana) Alice Anselmo da giorni prova faticosamente a tenere sotto traccia il braccio di ferro interno. E uno dei leader dell’ala renziana, Luca Sammartino, allarga il problema: “Ieri in aula mancavano ben 12 deputati della maggioranza. Ecco perché su qualche articolo è apparsa decisiva la linea diversa anche all’interno del nostro gruppo”.

 

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