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Palermo, il sindaco in aula per mettere in moto il tram

Orlando in Consiglio affronta la questione della delibera con il contratto di servizio per l’Amat e l’avvio della ztl

PALERMO. Stasera il sindaco, Leoluca Orlando, varcherà la soglia di Sala delle Lapidi. Sarà lì a difendere la delibera del contratto di servizio di Amat dalla cui approvazione (per via della gestione della ztl a pagamento) dipende la sorte del tram. La prima linea, Roccella-Stazione centrale, è pronta. Pronta ad accogliere i passeggeri, s’intende.

Il primo cittadino aveva promesso ai palermitani l’avvio del sistema di trasporto su rotaia entro il 2015. Siamo a nove giorni dalla fine dell’anno e ancora il via libera del Consiglio non c’è. In una riunione qualche giorno fa Orlando era stato tranchant: «O il tram parte subito o mi dimetto». Siamo, insomma, al redde rationem.

Gli uomini del sindaco, da soli, fino a ora non sono riusciti a portare a casa il risultato di una mediazione possibile con le opposizioni. Due anime sostanzialmente. Quella che fa capo al centrodestra e quella - variegata - del Pd. E allora, ci prova direttamente il capo della Ditta. Orlando tenterà di convincere l’Aula a convergere sulle sue posizioni. Anche se lui sa perfettamente che qualcosa dovrà cedere.

Forza Italia non vuol sentire parlare di quel pass per la zona a traffico limitato da 120 euro per ogni auto. Probabilmente ci comincerà una trattativa al ribasso. Anche se il capogruppo, Giulio Tantillo, ha appena inviato una lettera a tutti gli attori principali (dal segretario generale al presidente dell’Amat) con cui comunica che la delibera nemmeno si può cominciare a discutere perché manca «nel contratto di servizio il piano industriale pluriennale dell’azienda, è assente nella proposta ogni riferimento ai costi di esercizio di trasporto pubblico su rotaia infine manca un necessario capitolo di bilancio del Comune».

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