PALERMO. Un’altra mattinata di lunghe consultazioni, poi il segretario del Pd Fausto Raciti è andato a Palazzo d’Orleans ma senza consegnare i nomi degli assessori democratici. Si va verso un altro rinvio per la formazione del Crocetta quater, anche se nelle segreterie dei partiti non si esclude una improvvisa accelerazione in serata.
In mattinata c’è stato un incontro fra Raciti, Davide Faraone, Giuseppe Lupo e Antonello Cracolici. In quella sede Lupo ha ribadito la sua indisponibilità a entrare in giunta, indicando invece formalmente il deputato etneo Anthony Barbagallo per il ruolo di assessore (al posto dell’uscente Antonio Purpura).
La mossa di Lupo blocca un complicato puzzle, perchè non si libera la poltrona di vice presidente dell’Ars che poteva essere sfruttata per compensare i delusi delle altre correnti. In questo momento lo schema prevederebbe tre posti all’area Faraone (che confermerebbe Gucciardi, Baccei e Contrafatto) più Barbagallo e due posti all’area Cracolici. Ma è uno schema che non piace neppure al presidente Crocetta. E lascia molti scontenti nello stesso Pd. A brevissimo i leader delle correnti torneranno a riunirsi. E in serata Raciti dovrebbe tornare a Palazzo d’Orleans.
In casa Ncd parlano già di grave spaccatura sul tema dell’ingresso in giunta. E il termometro di quello che sta accadendo nel partito di Alfano è dato da un duro comunicato di tre parlamentari nazionali. Per Bruno Mancuso, Nino Bosco, Antonino Minardo e Alessandro Pagano «il Nuovo Centrodestra non farà parte del nuovo esecutivo di governo siciliano con propri uomini, sia tecnici che politici, pur manifestando piena disponibilità ad appoggiare un progetto di riforme utili a far riemergere la Sicilia dalle sabbie mobili in cui è stata spinta da un governatore che ha dimostrato di non essere all'altezza del compito che gli è stato affidato».
I parlamentari nazionali provano così a bloccare un’operazione che per ora vede il partito con almeno un piede nella futura giunta, visto che l’intergruppo che mette insieme i deputati all’Ars di Udc e Ncd esprimerà tre assessori: ai due politici Udc dovrebbe aggiungersi Carlo Vermiglio, professore messinese da molti ritenuto vicino proprio al partito di Alfano. Ma Bruno Mancuso, Nino Bosco, Antonino Minardo e Alessandro Pagano avvertono: «<WC1>Pur rispettando le posizioni di chi, all'interno del nostro partito, dissente da questa impostazione politica auspichiamo che non si metta ancora una volta in discussione la linea tracciata e che nessuno tenti di camuffare una partecipazione al governo del Ncd sotto falsa identità, manovre che appartengono a metodologie superate e che finirebbero per alimentare la sfiducia dei cittadini verso chi li rappresenta».
Il Psi siciliano oggi a Roma da Nencini, al termine dell'incontro è stata diffusa una nota: "Non è negoziabile una collaborazione politica che non sia non basata sull’assunzione di impegni programmatici precisi e sul riconoscimento della pari dignità sul piano politico del gruppo socialista, con le necessarie implicazioni in termini di rappresentanza nel prossimo governo regionale".
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