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Lorenzin: l'allarme sulla carne dell'Oms è ingiustificato

''Abbiamo chiesto di avere lo studio completo e ci è stato risposto che non è pronto''

ROMA. "Dall'OMS è stato fatto allarmismo ed in modo ingiustificato''. Lo ha detto il ministro Beatrice Lorenzin in merito alla classificazione delle carni fra le costanze cancerogene. ''Abbiamo chiesto di avere lo studio completo - ha detto - e ci è stato risposto che non è pronto''.

Lo studio dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) sul rischio di cancerogenesi legato alla carne rossa e lavorata, ha spiegato Lorenzin a margine della celebrazione al Quirinale del 50/mo anniversario dell'Associazione italiana per la ricerca sul cancro (Airc), ''noi non lo abbiamo. Ne abbiamo vista una sintesi sulla rivista Lancet. Abbiamo chiesto di avere il testo completo, ma ci dicono che lo studio non sarà pronto prima della metà del 2016. Intanto però - ha affermato - allarmismo è stato fatto, ed in modo ingiustificato''. ''Ovviamente - ha sottolineato il ministro - dobbiamo dare autorevolezza alle istituzioni scientifiche mondiali. Il punto è che è stato presentato un sunto su una rivista scientifica a cui è stato dato una rilevanza mondiale, senza però avere noi il testo completo della ricerca. Questo studio ci verrà consegnato nella seconda metà del 2016''. Quindi, ha concluso, ''non creiamo allarmismi che non ci sono e affidiamoci alla Dieta Mediterranea''.

Coldiretti: allarmi sui cibi costati 12 md in 15 anni. Gli allarmi "veri e presunti" sono costati al Made in Italy quasi 12 miliardi di euro negli ultimi 15 anni. E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti secondo la quale solo l'11% ha contenuto il proprio consumo di carne e insaccati dopo le notizie diffuse con la pubblicazione del rapporto Oms. Secondo il presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo, occorre intervenire con misure strutturali a partire dall'obbligo di indicare in etichetta la provenienza della carne anche nei trasformati come i salumi.

Sotto accusa - sottolinea Coldiretti - è il ritardo dell'Unione Europea nell'adottare misure di trasparenza dell'informazione al consumatore, come l'obbligo di indicare in etichetta la provenienza delle materie prime utilizzate che l'esperienza ha dimostrato essere un efficace strumento di garanzia. Sono state stimate dalla Coldiretti pari a 2 miliardi le perdite subite dal sistema della produzione, trasformazione e commercio della carne subite solo a seguito dell'emergenza mucca pazza nel 2001. Ma efficace - sostiene Coldiretti - si è dimostrata l'introduzione dell'obbligo di indicare in etichetta la provenienza della carne bovina in vendita.

Una misura che è stata introdotta in Italia con successo anche per la carne di pollo (2005), in occasione dell'emergenza influenza aviaria. Nel 2008 è stata invece la volta della carne alla diossina, a seguito della contaminazione nei mangimi, e del latte alla melamina in Cina. Due anni più tardi (2010) - conclude la Coldiretti - è arrivata la mozzarella blu a spaventare i consumatori mentre nell'estate del 2011 è comparso il batterio killer, che fece salire ingiustamente i cetrioli sul banco degli imputati e poi nel 2013 è stata la volta delle polpette di carne di cavallo spacciata per manzo.

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