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Vaccinazioni, Lorenzin: l'unica difesa contro le malattie infettive

Il ministro torna poi sulla proposta di reintrodurre l'obbligo della certificazione vaccinale per l'iscrizione a scuola: «è un tema che stiamo esaminando. Mi adeguerò alla decisione delle regioni»

ROMA. «Le vaccinazioni di massa sono l'unica difesa certa contro le malattie infettive. Non farle è un atto sconsiderato e ingiustificabile». A dirlo è il ministro Beatrice Lorenzin in un'intervista al Corriere della Sera. «I genitori leggono su internet informazioni terroristiche senza fondamento tipo il legame tra antimorbillo e autismo. Si lasciano condizionare da falsità. Una neonata è morta domenica scorsa a Bologna di pertosse. È stata contagiata perchè aveva meno di 3 mesi ed era troppo piccola per essere vaccinata. Però - sottolinea Lorenzin - se la collettività fosse stata immune si sarebbe salvata. È venuto a mancare il cosiddetto effetto gregge, unico scudo valido».

L'ipotesi di sanzionati i medici che sconsigliano i vaccini? «La facoltà di intervento spetta agli Ordini professionali nei termini che riterranno opportuni». Se i pediatri possono fare obiezione di coscienza per i vaccini? «No. Chi ha rapporti di dipendenza o convenzione col servizio sanitario pubblico non può sottrarsi a prestazioni la cui validità è riconosciuta a livello internazionale, in base a solide evidenze scientifiche, come necessarie per la tutela della salute pubblica». «Di morbillo - dice Lorenzin riflettendo sulla poca consapevolezza dei genitori dell'importanza della prevenzione - si può morire. La rosolia è pericolosissima per le donne in gravidanza, il virus del papilloma può dare origine a gravi tipi di tumore a utero, gola e zone intime eppure il vaccino anti Hpv ha le più basse percentuali di adesione. Il nuovo calendario
include l'offerta gratuita dell'anti papilloma anche ai maschi di 11-13 anni».

Il ministro torna poi sulla proposta di reintrodurre l'obbligo della certificazione vaccinale per l'iscrizione a scuola: «è un tema che stiamo esaminando. Mi adeguerò alla decisione delle regioni». Lorenzin sottolinea poi come la distinzione tra vaccini obbligatori e raccomandati non abbia più senso: «le vaccinazioni sono tutte di serie A, dalla prima all'ultima».

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