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Riforme, Berlusconi tiene il punto fermo sul "no"

ROMA. L'acquisizione di Rcs Libri da parte di Mondadori fa tornare il sorriso a Silvio Berlusconi all'indomani della 'batostà presa dal Milan, in casa a San Siro, contro il Napoli. I colloqui con Mister Bee la scorsa settimana, e l'operazione 'Mondadori-Rcs' condotta in prima linea da sua figlia Marina fotografano meglio di ogni cosa quali siano gli interessi primari dell'ex premier.

Certo, il silenzio del governo (ad eccezione del ministro per i beni culturali Dario Franceschini) di fronte all'operazione condotta dalla Mondadori ha fatto pensare più di qualcuno ad una riedizione del 'patto del Nazarenò, questa volta spostato su altri binari. Un'ipotesi arrivata anche al Cavaliere - che ieri ha incontrato a Milano Matteo Salvini per parlare soprattutto di candidature per le grandi città alle prossime amministrative, senza entrare nel vivo delle questioni relative al centrodestra - pronto però a smentire ancora una volta l'idea di riallacciare rapporti con palazzo Chigi: non c'è nessun collegamento anche perchè la partita editoriale parte da lontano, è il ragionamento fatto da Berlusconi con i
fedelissimi. Nessuna intenzione dunque di cambiare idea sul ddl Boschi: continueremo a votare contro, quello che dobbiamo fare è puntare ad una modifica dell'Italicum. Insomma la linea dettata da Arcore non cambia anche se l'intenzione è quella di fare opposizione senza alzare barricate contro il governo.

All'idea che ci sia un collegamento tra il dossier Rcs libri e una riedizione del patto del Nazareno non sembrano crederci nemmeno i senatori azzurri impegnati a palazzo Madama nel voto sulle riforme: Berlusconi - è il ragionamento fatto da alcuni di loro - è prima di tutto un uomo d'affari.  A preoccupare i parlamentari azzurri però è l'atteggiamento distaccato del leader Fi nei confronti delle beghe di Palazzo e dei problemi interni al partito. Raccontano che diversi azzurri siano rimasti delusi dall'atteggiamento avuto dal Cavaliere nel corso della cena della scorsa settimana, in molti di loro si aspettavano da parte del Cavaliere più attenzione ed invece l'ex premier ha evitato per buona parte della serata di parlare di
politica ascoltando i singoli parlamentari. A questo si aggiunge l'intenzione di non voler essere a Roma questa settimana. In programma mercoledì ci sarebbe l'ufficio di presidenza e forse una riunione con il gruppo dei senatori. Appuntamenti tutti ancora da confermare. Un atteggiamento, quello dell'ex capo del governo, che certo non aiuta a tenere unito il gruppo e a sedare i malumori.

Raccontano che, al di là degli affari di famiglia, l'ex capo del governo si senta particolarmente deluso per il rinvio (pare alla primavera del 2016) della sentenza della corte di Strasburgo. I progetti di Berlusconi prevedevano tempi diversi ed un rientro sulla scena in grande stile avendo dalla sua gli ultimi sondaggi che fanno oscillare Fi tra il 12-14% in salita con lui in campo. In stand by poi resta il progetto dell'Altra Italia, il progetto a cui l'ex premier non vuole rinunciare ma che ora tiene in un angolo per evitare che un'accelerazione possa essere mal interpretata da molti parlamentari azzurri, già incerti sul loro futuro, sopratutto dopo giorni caratterizzati da diversi addii.

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