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Zambuto: "La convocazione dell'assemblea Pd è nulla"

Lo dice il presidente dell'Assemblea del Pd Marco Zambuto, che aveva annunciato le sue dimissioni dalla carica, senza però darle formalmente

PALERMO.  «La convocazione dell'assemblea del Partito democratico siciliano è nulla perchè proviene da un organo funzionalmente non competente». Lo dice il presidente dell'Assemblea del Pd Marco Zambuto, che aveva annunciato le sue dimissioni dalla carica, senza però darle formalmente. «Il segretario regionale Fausto Raciti - spiega - si è reso responsabile di un grave atto in spregio alle regole sancite dallo Statuto con la convocazione dell'assemblea. Tutto ciò è finalizzato a soffocare il dibattito interno per mantenere l'attuale galleggiamento del quadro politico regionale. Mi è stata sottratta la competenza che deriva dallo statuto al presidente, perchè si è voluto impedire che si affrontasse senza alcuna ipocrisia la crisi del governo della Regione. Una situazione che trova nel nostro partito leprincipali responsabilità per essersi abbandonato in una conduzione ondivaga e contraddittoria e che sta segnando il fallimento dell'attuale esperienza di governo».
«Una linea politica, quella seguita dal segretario regionale raciti, che un giorno ha sostenuto il governo regionale, due giorni dopo lo ha demolito - osserva - salvo il giorno prima avere trattato qualche posto di governo o sottogoverno. Un partito che è stato financo capace, con una ipocrisia che fa rabbrividire, di archiviare le dimissioni di Lucia Borsellino sull'altare di un ritrovato equilibrio politico. Le dimissioni della Borsellino, per il grande simbolismo che la stessa incarna avrebbero dovuto segnare un immediato cambio di passo nella politica regionale. Viceversa sono state vissute come una liberazione per un immediato scambio di poltrone che accontentasse le miserie di alcuni 'capibastonè. Un partito che si è voltato dall'altra parte rispetto a quella caduta di 'tensione moralè denunciata dalla Borsellino nella sua lettera di dimissioni dal governo regionale e che ha preferito invece mettere la testa sotto la sabbia rispetto all'esistenza di un 'governo parallelò che, come emerge dalle inchieste giudiziarie, ha fatto e sfatto le nomine e gli affari della Sanità siciliana. Crocetta ha dovuto subire le nefaste iniziative del suo cerchio magico a volte per la latitanza a volte per la connivenza della nostra segreteria regionale». «Ritengo non più procrastinabile l'intervento diretto della segreteria nazionale a cui mi rivolgerò per chiedere il commissariamento della Segreteria regionale. Quando convocherò l'Assemblea le mie dimissioni saranno presentate nella forma della assoluta irrevocabilità».

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