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Forza Italia rimane, Berlusconi: "Se vado in galera fate la rivoluzione"

ROMA. Silvio Berlusconi, incontrando gli azionisti azzurri smentisce le voci di stampa che lo darebbero pronto a varare un nuovo soggetto politico e lancia un appello: "se mi mettono in galera fate la rivoluzione...". Lo ha detto il Cavaliere parlando all'assemblea degli amministratori di Fi del suo progetto.

"Sarebbe facile per me andare da qualche altra parte, alcune volte ne ho avuto una voglia, ho un senso di responsabilità che mi frega e sono qui ad affrontare la sinistra ed i Pm. Ed io non avendo più nulla rischio di finire in galera e se questo dovesse accadere: Cristo io spero che facciate un minimo di rivoluzione..".

«Sono stato accusato 65 volte da pm sinistra di reati e sono stato sempre assolto. Ora la musica è cambiata nei collegi ci sono solo giudici di sinistra e si vede quello che è successo a Napoli: sia chiaro io do 200 milioni a chi dimostra che ho dato due milioni».

"Solo un folle potrebbe pensare di rottamare Forza Italia e chi combatte al suo fianco". "Questa legge elettorale - ha detto l'ex premier in merito all'Italicum - subirà cambiamenti. Il sistema dei 100 capilista è ingiusto ci batteremo per sistema preferenze libero per tutti".

"Voglio essere chiaro: Fi rimane anzi tutti gli azzurri si devono dare da fare ed essere i primi protagonisti di questa democrazia. Ai tutti va data però un'altra possibilità 'una casa della speranza' dove ci sono partiti, movimenti, professionisti che non vengono dalla politica.

Insieme a questo diremo chiaro che proporremo 20 saggi che formeranno un governo di saggi e un programma che contiene quello di cui Italia ha bisogno". "Dentro la 'casa della speranza' o "come la volgiamo chiamare, altra Italia o come volete voi, non ci saranno politici di professione".

«Quando si guarda questa Ue si guarda ad una carenza di leadership da paura, l'Ue si è piegata alla Germania che segue i diktat Usa. Non siamo lontani dalle situazioni che produssero guerre nel 900. Speriamo di trovare nuovi leader europei che da quando sono andati via Blair, Aznar Chirac e il sottoscritto, non ci sono più».

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