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Lautone: «Al centrodestra serve un leader alternativo a Berlusconi»

A tracciare un bilancio politico dopo le recenti elezioni amministrative è Alessia Lautone, condirettore dell' agenzia di stampa Adn Kronos, che quest' anno festeggia il venticinquesimo anno della pubblicazione del Libro dei Fatti, l' almanacco che sintetizza gli eventi più importanti dell' anno precedente

«Non possono certo essere le recenti elezioni regionali a mettere in discussione Matteo Renzi, anche se hanno dimostrato che nulla è granitico. Al momento non c' è un' alternativa a Renzi, né nel centrodestra né nel centrosinistra». A tracciare un bilancio politico dopo le recenti elezioni amministrative è Alessia Lautone, condirettore dell' agenzia di stampa Adn Kronos, che quest' anno festeggia il venticinquesimo anno della pubblicazione del Libro dei Fatti, l' almanacco che sintetizza gli eventi più importanti dell' anno precedente. Secondo la giornalista, il 2014 è stato un anno che ha messo Berlusconi di fronte alla necessità di rimodulare il proprio impegno politico: «Può rivestire il ruolo di "padre nobile" di un grande progetto dei moderati uniti, ma deve cedere la leadership personale. Ciò comporta l' esigenza che nel centrodestra si affermi una nuova personalità che assuma il ruolo di leader».

Dai ballottaggi delle amministrative quali indicazioni emergono, in particolare per il centro destra?
Ha recuperato almeno un po' il terreno perduto. Bisognerà capire se sarà in grado di sfruttare quest' onda di consenso che ha recuperato e che deriva da tantissime cose. Da errori degli avversari e dal fatto che a Venezia c' è stata l' unione di tutto il centrodestra. È chiaro che un centrodestra che si presenta unito agli elettori ha più appeal di un centro destra diviso.
Negli ultimi tempi anche Berlusconi si è speso per cercare di ricompattare il centrodestra, costruendo un grande partito dei moderati...
«È un progetto che presenta grandissime difficoltà. A questo punto è necessario che si costruisca un accordo con basi solide che porti a un' alleanza con gli altri soggetti di centrodestra che possa arrivare fino alle politiche. Il problema è sempre quello della leadership.
Berlusconi pensa che il ruolo di leader appartenga a lui. In realtà ci sono altre personalità, come Salvini, che scalpitano, ma che potrebbero mettere a rischio la parte più moderata del centrodestra.. L' unica cosa certa è che un leader alternativo a Berlusconi va trovato, se non altro per motivi anagrafici». Questa figura può essere Salvini?
«Salvini ha una grande personalità. E nel centrodestra attualmente è uno dei pochi ad averla mostrata con chiarezza».

Il Movimento 5 Stelle, in particolare in Sicilia, sta ottenendo grandi consensi e anche due sindaci. Quale evoluzione potrebbe avere questo movimento?
«Mi pare che in queste elezioni abbia dimostrato di essere uno dei movimento politici più forti in Italia. Evidentemente chi diceva che sarebbe stato un fuoco di paglia si sbagliava. Sono nate all' interno del movimento alcune personalità al di là di Grillo e Casaleggio che hanno imparato e bene a fare politica, come Di Maio, Di Battista o Toninelli. Quindi, sicuramente, i cinque stelle non vanno sottovalutati ma anzi guardati con molta attenzione».

Il 2014 quale lezione a livello politico ci ha lasciato?
«Sicuramente la lezione che l' anti-politica è viva più che mai nel nostro Paese. L' astensionismo è sempre molto alto, solo un italiano su due ha votato ai ballottaggi. È importante che la gente ritrovi la passione per la politica. Sembrava che Renzi avesse dato una scossa ma evidentemente ancora non è così...
C' è troppa disaffezione da parte dell' opinione pubblica nei confronti delle istituzioni in generale. Mi piacerebbe che nel Libro dei Fatti 2015 si potesse raccontare un rinnovato entusiasmo dei giovani nei confronti della politica».

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