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Appalti, Delrio: "Anac velocizza le opere, non sostituisce la politica"

Nella riforma del codice degli appalti «ha un ruolo importante Anac che non sostituisce la politica o la magistratura ma mira a velocizzare le opere. Grazie ad Anac abbiamo recuperato velocità in Expo e nel Mose, così contiamo di rispettare i tempi delle opere»

ROMA.  Nella riforma del codice degli appalti «ha un ruolo importante Anac che non sostituisce la politica o la magistratura ma mira a velocizzare le opere.

Grazie ad Anac abbiamo recuperato velocità in Expo e nel Mose, così contiamo di rispettare i tempi delle opere». Lo ha detto il ministro delle infrastrutture e trasporti Graziano Delrio in audizione sul codice degli appalti davanti alla Commissione Ambiente e Lavori Pubblici della Camera.  «Sbloccare gli appalti ha un potenziale politico-sociale per sostenere la domanda interna con investimenti pubblici o con i fondi privati che vanno
intercettati: per questo dobbiamo puntare molto sulle procedure del codice per modernizzare il sistema infrastrutturale che ha bisogno di investimenti e manutenzione». Ha continuato il ministro.

«Questo codice degli appalti politicamente è un esempio di rivoluzione della normalità: norme semplici danno risultati migliori di quelle complicate che verificano ogni particolare». «Se vogliamo dare vita a una nuova stagione di opere la ricetta non è bypassare le procedure ma usare le ordinarie semplificate e dare centralità al progetto» ha spiegato. «Il paese - ha sottolineato Delrio - non ha un problema solo di risorse, che si possono trovare da privati o dall'Europa ma c'è un problema di esecuzione. Introdurre semplificazione e trasparenza significa rilanciare il settore con regole chiare
riducendo le 600 norme che lo hanno complicato». Per il ministro infatti «il problema è che i costi delle opere lievitano per mancanza di progetti o per progetti fatti male o in fase preliminare: bisogna fare buoni progetti che siano cioè definiti e inseriti in piani economici» «Questo è un testo con principi innovativi - ha aggiunto - va nella direzione giusta con il superamento delle gare al massimo ribasso, il divieto di direzione lavori al contraente generale e
la possibilità per l'amministrazione contraente di rescindere il contratto in caso di modifiche eccessive, oltre al rafforzamento del ruolo dell'Anac».

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