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"Impresentabili", botta e risposta tra la Bindi e la Serracchiani

Il presidente della commissione antimafia: "Io indignata, sapeva chi candidavano". Il vicesegretario: "Ha strumentalizzato il suo ruolo"

ROMA. Botta e risposta tra Rosy Bindi e Debora Serracchiani sulla lista degli "Impresentabili". «Indignati? Indignata sono io, io... Lo hanno candidato loro De Luca e sapevano chi era..., sta succedendo una roba fuori dal mondo, ma che Pd è diventato questo?». Rosy Bindi, in un colloquio con Repubblica, risponde così alle accuse che le sono piovute addosso  «Sono indignata io, certo - aggiunge - che qualcuno voglia con queste accuse senza fondamento delegittimare il lavoro di una istituzione. E la mia storia parla da sola. Non conosco l'uso a scopi personali o di parte delle istituzioni. Non mi appartiene e credo che lo sappiano tutti. Giudicheranno gli italiani chi usa le istituzioni per fini politici, ma certamente non sono io. Tutti sanno e sapevano tutto su De Luca - afferma - Da quanti giorni?» ed «è stato candidato con la totale conoscenza e consapevolezza della sua situazione. Cosa cambia da ora?».

Durissima la replica del vicesegretario del Pd: «Ho qualche rigidità sul fronte del garantismo, è vero. E lo rivendico, come rivendico l'impegno del Pd per la trasparenza dei candidati. Ma in questo caso si strumentalizzano i compiti e l'attività dell'Antimafia per vicende interne e ripicche personali. E poi i tempi: mancano due giorni alle elezioni! È sconcertante. Non è la pagina più bella per le istituzioni. E non posso dire che sia stata la pagina migliore del nostro partito. Però dopo aver visto la conferenza stampa ho avuto l'impressione che si tratti dell'elenco di Rosy Bindi. È lei che ha anteposto logiche personali, avvelenando il clima elettorale a poche ore dal voto», afferma.

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