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L'anticorruzione è legge, "sì" definitivo della Camera: ecco cosa prevede

"Con la nuova legge #anticorruzione il falso in bilancio ritorna ad essere un reato punito con sanzioni severe", scrive via twitter il ministro della Giustizia Andrea Orlando

ROMA. È finalmente legge il provvedimento che inasprisce le pene per i reati di corruzione e reintroduce quello sul falso in bilancio: dopo un iter laborioso al Senato, e una rapida seconda lettura alla Camera, l'aula di Montecitorio ha infatti approvato definitivamente il testo, con 280 sì (maggioranza e Sel), 53 no (FI e M5s) e 11 astenuti (Lega).

Una legge che ha ricevuto anche l'apprezzamento del presidente dell' Anm, Rodolfo Maria Sabelli, dopo che nei mesi scorsi aveva polemizzato con il governo sul contrasto alla corruzione. La legge è nata due anni fa, ed è stato il primo atto di Pietro Grasso al momento del suo ingresso al Senato; primo ed unico visto che dopo due giorni ne fu eletto presidente. Al ddl Grasso si sono aggiunti quelli di altri senatori, ma il cammino è stato rallentato prima dai contrasti con il Pdl, poi dall' uscita di FI dalla maggioranza, dal cambio Letta-Renzi a Palazzo Chigi e da una serie di polemiche sull'adeguatezza delle misure per contrastare la corruzione. Il 7 gennaio scorso la svolta, con la presentazione di emendamenti del governo in Commissione Giustizia del Senato, il successivo approdo in aula e l'approvazione a Palazzo Madama ad aprile. Poi lo sprint in due mesi della Camera che ha confermato il testo del Senato.  E alle polemiche dei mesi precedenti («la legge non è sufficiente») ha fatto cenno anche il ministro Andrea Orlando intervenendo in Aula: «Il contesto internazionale ci chiede misure più incisive come quelle che abbiamo prodotto per il contrasto. E quando si tratta di corrispondere a un'esigenza così essenziale per la vita pubblica le polemiche strumentali dovrebbero essere lasciate da parte». «Si dovrebbe riconoscere - ha aggiunto - che finalmente è stato fatto un passo che la politica da troppo tempo non era nelle condizioni di fare».

Il provvedimento ha pure incassato l'apprezzamento del Commissario Anticorruzione Raffaele Cantone («Credo che il ddl anticorruzione sia quanto di meglio possibile»), e soprattutto quello del presidente dell'Anm Sabelli che in passato era stato molto critico con il governo sul suo impegno nel contrasto alla  corruzione: «si è intrapresa la via giusta, che va proseguita». E benchè «servirebbero anche altri strumenti, alcuni già usati per combattere la criminalità organizzata», la nuova legge «è un'inversione di tendenza e un segnale importante».

«Questa legge anticorruzione è un'altra occasione persa» hanno invece detto i deputati di M5s, che chiedevano l'introduzione nel testo di modifiche che però lo avrebbe ricondotto in Senato per una nuova lettura. Da loro è arrivato un «no», come quello di FI, spinta da ragioni opposte. Il loro rifiuto ad approvare la normativa anticorrotti è stato sottolineato polemicamente dal Matteo Orfini, presidente del Pd. «Soltanto pochi mesi fa - ha osservato il premier Matteo Renzi - sarebbe stato impensabile il risultato raggiunto oggi dal Parlamento sulla lotta alla corruzione». «È una pagina importante che riavvicina la politica, quando decide, alle aspettative degli italiani». Un segnale importante per la presidente della Camera Laura Boldrini che dà il senso di come «le istituzioni» volendo «possano cambiare». «Sono felice che il ddl anticorruzione ora sia legge», ha detto Pietro Grasso dal cui ddl è iniziata la maratona durata due anni, «ora finalmente Godot è arrivato...».

Ecco le principali novità contenute nel testo.

CORRUZIONE E PECULATO, PENE PIÙ SEVERE. Le pene per il reato di corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio aumentano di 2 anni sia nel massimo, passando da 8 ai 10 anni; sia del minimo, da 4 a 6. Questo ha l'effetto di allungare i termini di prescrizione del reato. Riviste al rialzo anche le pene massime per peculato, corruzione per l' esercizio della funzione, corruzione in atti giudiziari.

CONCUSSIONE NON SOLO PER PUBBLICO UFFICIALE. Il reato di concussione scatta non solo per il pubblico ufficiale, ma anche per l'incaricato di un pubblico servizio. La pena resta da 6 a 12 anni.

PIÙ SCONTI DI PENA PER «COLLABORATORI». Chi fornisce le prove o aiuta a individuare gli altri responsabili o il sequestro delle somme rischia una condanna ridotta da un terzo a due terzi.

PATTEGGIAMENTO SOLO DOPO RESTITUZIONE MALTOLTO. Prevista la possibilità di ricorrere al patteggiamento solo nel
caso in cui ci sia stato il versamento anticipato ed integrale del prezzo o del profitto del reato.

RIPRISTINATO IL REATO DI FALSO IN BILANCIO. Il falso in bilancio, con cui spesso vengono costituiti 'fondi nerì, torna ad essere reato. Ma non un reato di danno, bensì di pericolo: non si dovrà provare di aver alterato il mercato o di aver prodotto un danno alla società, come invece chiedevano FI e Ncd. Già il ddl Grasso prevedeva una riscrittura della disciplina in materia. Il testo ora approvato prevede una distinzione tra società quotate e non quotate. Chi falsifica il bilancio di società quotate in borsa, rischia da 3 a 8 anni di reclusione. Per le altre società, nel caso in cui «consapevolmente» si espongano «fatti materiali rilevanti non rispondenti al vero» o li si omettano, la reclusione va da 1 a 5 anni: niente intercettazioni, dunque, previste per i reati con condanne sopra i 5 anni. Per le piccole società che da codice civile non possono fallire è prevista la procedibilità a querela di parte. I fatti di lieve entità sono puniti con il carcere da 6 mesi ai 3 anni; prevista, la non punibilità per particolare «tenuità del fatto». Per tutti i tipi di società salgono le  sanzioni pecuniarie: i vertici rischiano di pagare dalle 200 alle 600 quote.

ASSOCIAZIONE MAFIOSA, PENE PIÙ SEVERE. Per l'associazione mafiosa si arriva a 26 anni. Per coloro che fanno parte di un'associazione mafiosa formata da 3 o più persone la reclusione va da 10 a 15 anni (ora 7-12); da 12 a 18 (ora 9-14) per i promotori, gli organizzatori e coloro che dirigono l'associazione mafiosa; se l'associazione è armata, da 12 a 20 (ora 9- 15); per i boss, da 15 a 26 anni (ora 12 - 24).

OBBLIGO PM INFORMARE AUTHORITY ANTICORRUZIONE. Il Pm che eserciti l'azione penale per i delitti contro la
pubblica amministrazione, deve informare il presidente dell'Autorità Anticorruzione dando notizia dell'imputazione.

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