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Il Colle: "Mattarella rinuncia al vitalizio da professore"

Gesto simbolico del capo dello Stato

ROMA. «Il Presidente della Repubblica, il  27 febbraio scorso, ha disposto la riduzione dell'assegno a lui  spettante per legge, in corrispondenza dell'ammontare del suo  trattamento pensionistico». A precisarlo è una nota del  Quirinale che risponde ad alcune notizie di stampa relative agli  stipendi del Colle. «Il Presidente della Repubblica, con  il decreto presidenziale n. 1, del 23 febbraio 2015, ha  disposto, nei confronti di tutti i soggetti che svolgono  funzioni all'interno della Presidenza, l'introduzione del  divieto di cumulo delle retribuzioni con trattamenti  pensionistici erogati da pubbliche amministrazioni», si legge  nella nota del Colle.      «Questo divieto - previsto dalla legge 27 dicembre 2013, n.  147, art. 1, comma 489 - non era, per sua espressa disposizione,  direttamente vincolante nei confronti degli organi  costituzionali. Come tale la stessa non risultava recepita  nell'ordinamento della Presidenza della Repubblica .

In  precedenza - si precisa - non ricorrevano le condizioni per  l'applicazione della norma anche tenendo conto che la legge  stessa escludeva dalla propria applicazione gli incarichi in  corso al momento della sua entrata in vigore».    «Questo divieto - si legge ancora nel comunicato - ha adesso  efficacia e, in applicazione del medesimo principio, il  Presidente della Repubblica, il 27 febbraio scorso, ha disposto  la riduzione dell'assegno a lui spettante per legge, in  corrispondenza dell'ammontare del suo trattamento  pensionistico».    «Con l'introduzione del divieto di cumulo nell'ambito della  Presidenza della Repubblica diversi Consiglieri del Capo dello  Stato svolgono le loro funzioni senza alcun compenso, mentre per  altri il compenso risulta fortemente ridotto. Il segretario  generale, Ugo Zampetti, aveva già rinunciato autonomamente a  ogni compenso al momento dell'assunzione dell'incarico. Con lo  stesso decreto il Presidente della Repubblica ha disposto  l'applicazione, all'interno della Presidenza della Repubblica  del tetto alle retribuzioni previsto dalla legge per i pubblici  dipendenti, anch'esso non direttamente vincolante per gli organi  costituzionali. Dai due provvedimenti deriva un consistente  risparmio di risorse pubbliche», conclude la nota del Quirinale.     Su «Il Giornale» e su «Il Messaggero» si parla  rispettivamente della rinuncia da parte di Mattarella alla   «super-pensione» e della «sforbiciata agli stipendi del  Quirinale».

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