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SI DECIDE Se un Parlamento decide, se un governo decide, questa è democrazia, non dittatura l. La stampa 29 Aprile
NIENTE AMMUCCHIATE Questa legge elettorale prevede un ballottaggio come per i sindaci, anche se la percentuale necessaria ad evitarlo scende al 40%. Attribuisce 340 deputati a chi vince le elezioni, al primo o al secondo turno, consentendo dunque un piccolo margine di sicurezza nell’attività parlamentare. Più o meno la metà degli eletti sarà espressione di un collegio grande poco meno di una provincia media e l’altra metà verrà eletta con preferenze: al massimo due, di cui una donna. Per venire incontro alle richieste di minoranze e anche di alcuni partiti di maggioranza, la soglia di sbarramento è stata abbassata al 3% (in Germania per intenderci è al 5%).  Il premio viene attribuito alla lista vincente, non più alla coalizione: con questo atteggiamento speriamo di arrivare a un compiuto bipolarismo. Il mio sogno è che in Italia si sfidino due partiti sul modello americano, Democratici e Repubblicani.  Ma in ogni caso, indipendentemente dai sogni, si impedisce di rifare le solite ammucchiate elettorali chiamate coalizioni che il giorno dopo si sciolgono come neve al sole: chi di noi ha votato l’Unione nel 2006 – una coalizione che andava da Mastella e Dini a Bertinotti e Turigliatto – ne ricorda la tragica fine. LA STAMPA 29 APRILE
TIRA DRITTO «Lui sta tirando dritto e cerca di fare le riforme. Le quali sono sempre imperfette. Non esiste quella perfetta. Renzi sa bene che negli ultimi 30 anni i politici hanno perso tempo a parlare solo delle proprie idee. E ora tira dritto. Le riforme devono riuscire a risolvere un problema di base. Per esempio la legge elettorale? Chi vince governa e basta. Poi si discuta del resto. Oscar Farinetti Il giornale di sicilia 4 Aprile

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