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Cuperlo: "Dopo lo strappo sull'Italicum servono aperture serie"

Gianni Cuperlo

ROMA. «Aver approvato la riforma in quel modo, con la fiducia, i voti della sola maggioranza e un dissenso nel Pd è uno scacco per tutti e uno strappo all'idea che le regole non si scrivono da soli. Adesso voglio capire se le aperture sulla Costituzione sono una cosa seria e si può entrare nel merito». Lo afferma l'esponente della minoranza dem Gianni Cuperlo in un' intervista al Corriere della Sera. Sulla possibilità che a Palazzo Madama sarà Vietnam, «lasciamo stare il Vietnam. Il problema è che il futuro Senato è un pasticcio. Serve un modello che funzioni, senza duplicazioni con la conferenza Stato-Regioni, evitando contenziosi davanti alla Consulta e riequilibrando gli scompensi dell'Italicum», spiega Cuperlo.

«Renzi ha ragione quando dice che il governo sta in piedi se cambia il Paese. E io lavoro per dare una mano nella direzione giusta», aggiunge il deputato del Pd, secondo cui «la legislatura non arriverà al 2018». In merito alla possibile uscita di Civati, «mi dispiace molto, perchè ogni abbandono è una perdita», dichiara Cuperlo. «Altri lo fanno in silenzio e la sconfitta non è minore. Se Civati o Cofferati se ne vanno, se su alcune alleanze locali ti vengono i brividi, io mi preoccupo. Il punto per me è quanta sinistra vive dentro il Pd».

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