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Italicum, Toti: "L'equilibrio democratico è a rischio"

"Mi auguro che Renzi possa avere una resipiscenza, un ripensamento. Anche perchè non si tratta di affossare una legge, che pure serve al paese, ma di fare delle modifiche, come il premio di maggioranza alla coalizione e non alla lista, per renderla più equilibrata"

ROMA.  «Il Pd ha sostituito 10 membri in commissione, esponenti di primo piano della minoranza Pd. Mi auguro che Renzi possa avere una resipiscenza, un ripensamento. Anche perchè non si tratta di affossare una legge, che pure serve al paese, ma di fare delle modifiche, come il premio di maggioranza alla coalizione e non alla lista, per renderla più equilibrata. Questa pervicacia di andare avanti senza cambiamento significa portare avanti una legge che avvantaggia il Pd e Renzi in maniera eccessiva». Lo ha detto Toti, intervenendo a «La Telefonata di Belpietro» (Canale 5).

Replicando alle accuse rivolte a Forza Italia di incoerenza rispetto al comportamento tenuto al Senato, Toti ha replicato: «Faceva parte di intero patto che prevedeva un sacco di cose cose. In primo luogo azioni condivise per la riforma delle istituzioni, per l'individuazione delle alte cariche, per la
definizione di un nuovo equilibrio che potesse davvero portare a una Terza Repubblica anche con un riconoscimento di una collaborazione e condivisione dei grandi temi, quelli che riguardano i cittadini». «Renzi ha dimostrato, anche in queste ore, cosa vuol dire per lui la parola condivisione: cioè che decide sempre lui e gli altri si devono adeguare». Con l'Italicum, sottolinea, «c'è il rischio di uno squilibrio della rappresentanza parlamentare e per le forze politiche. Oggi il Pd rappresenta una grande fetta del centrosinistra quindi il premio di lista lo avvantaggerebbe».

Non credo, sembra fantapolitica». Così Giovanni Toti, consigliere politico di Berlusconi e candidato alla presidenza della Regione Liguria, sull'ipotesi che Denis Verdini ed i suoi possano confluire nel Pd. «Il gruppo parlamentare - ricorda Toti - dopo ampia discussione con posizioni anche diverse, ha votato all'unanimità sulle riforme costituzionali e ha trovato una sintesi. Fi sulla legge elettorale non si spacca».

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