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Spending review, Padoan: "Ancora margini per eliminare gli sprechi"

Il ministro dell'Economia parla anche di come il governo intende utilizzare il "tesoretto"

Pier Carlo Padoan

ROMA. «Margini per eliminare sprechi ce ne sono eccome, la revisione della spesa è viva e vegeta. Siccome le cifre obiettivo sono quelle note da tempo, bisogna fare ancora molti sforzi, che noi riteniamo importanti e utili per migliorare l'efficienza pubblica». A dirlo è il ministro dell' Economia Pier Carlo Padoan, che intervistato in apertura di prima pagina da Stampa e Secolo XIX spiega come il rendere permanente ogni nuovo taglio di tasse «può avvenire solo rendendo permanenti i tagli alla spesa». La local tax? «L'obiettivo è semplificare la vita ai comuni e ai contribuenti, non certo aumentare il peso delle tasse».

L'ex capo economista Ocse torna poi sul cosiddetto 'tesoretto, e non esclude che possa essere usato per un intervento contro la povertà: «le opzioni possibili sono diverse. Però posso dire che la strategia del governo ha più dimensioni: la crescita, il risanamento, l'inclusione, e dunque il sostegno ai redditi più bassi». «La logica di un intervento contro le povertà sarebbe la stessa che ci ha portato a introdurre il bonus degli ottanta euro. L'evidenza empirica dice che dove la distribuzione della ricchezza è più equa, anche la crescita è migliore». Il ministro riflette poi sull'occupazione; lo sgravio per le assunzioni a tempo indeterminato? «Sui contributi faremo il possibile per alleggerirli ulteriormente». Quanto alla clausola di salvaguardia nel Jobs Act per chi assume collaboratori, «non avremo difficoltà a trovare una soluzione per coprire costi aggiuntivi dalle nuove assunzioni, anche se fossero il doppio di quelli stimati».

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