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Il ministro Lupi in aula annuncia le sue dimissioni: "Vado via a testa alta, difendo il mio lavoro"

Il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi ha annunciato le sue dimissioni in Aula alla Camera ma non senza una difesa serrata del suo operato. "Me ne vado a testa alta", ha detto

ROMA. Il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi ha annunciato le sue dimissioni in Aula alla Camera ma non senza una difesa serrata del suo operato. "Me ne vado a testa alta", ha detto. "Non chiedo garantismo - ha puntualizza- perchè dai pm non c'è nessuna accusa". E rivendica il lavoro di questi 22 mesi al ministero che "non possono essere cancellati in tre giorni".

Stretto tra il pressing, anche nella maggioranza, e la pubblicazione di nuove carte dell'inchiesta grandi opere che lo lambiscono, il titolare delle Infrastrutture ha ceduto annunciando ieri a 'Porta a Porta' che lascerà il suo incarico. Per la successione tra le ipotesi c'è quella del presidente della commissione anticorruzione Raffaele Cantone. Alle 11 sarà alla Camera per riferire sulla vicenda. In Aula non ci sarà, però, la Lega che polemizza sull'annuncio delle dimissioni dato in diretta tv. "Ho sempre fatto il mio dovere", ha ribadito stamattina la 'La Telefonata' di Belpietro.

L'annuncio da Vespa, il plauso di Renzi - "Domani al termine dell'informativa" alla Camera, "rassegnerò le dimissioni". Ha detto il ministro Maurizio Lupi durante la registrazione di Porta a Porta. "Per me la politica non è un mestiere ma passione. E' poter servire il proprio Stato. Non ho perso né l'onore né la passione", ha aggiunto Lupi. "La scelta di Maurizio è una scelta saggia, per sè, per Ncd, per il governo": cosi' il presidente del Consiglio Matteo Renzi commenta le dimissioni del ministro delle infrastrutture Lupi.

Non c'è bisogno di una poltrona per fare politica - "Sto preparando il discorso e mi presenterò in parlamento a dare le ragioni rispetto ai dubbi e alle domande" sollevate e "come già annunciato a rassegnare le dimissioni": così il ministro dei Trasporti e Infrastrutture, Maurizio Lupi, alla Telefonata di Belpietro, aggiungendo che "in coscienza penso di aver fatto sempre il mio dovere e servito la responsabilità enorme che mi è stata data come ministro, con il massimo dovere, dedizione e scrupolosità. La politica - ha ribadito - si può fare anche senza fare il ministro". "Il presidente del Consiglio - ha puntualizzato - in tutti questi giorni in cui ci siamo sentiti non ha mai chiesto le mie dimissioni. Mi ha sempre detto che era una mia scelta personale di opportunità politica". "Il segno - ha aggiunto ribadendo di non essere indagato - che anche non avendo fatto niente uno può fare un passo indietro per testimoniare il tanto che ha fatto nella sua responsabilità e di continuare a fare politica in altro modo". "Non ho mai fatto pressioni per far assumere mio figlio, che tra l'altro secondo me non ne aveva bisogno".

Lupi verso nomina a capogruppo alla Camera - Maurizio Lupi diventerà probabilmente il nuovo capogruppo alla Camera di Ncd. Lo si apprende da fonti parlamentari. Stasera il ministro incontrerà il leader del partito Angelino.

Renzi verso interim Trasporti, c'è ipotesi Cantone- Non sarà Maurizio Lupi il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti al taglio del nastro dell'Expo 2015. Dopo le annunciate dimissioni per quanto emerso dall'inchiesta sugli appalti per le grandi opere, l'inaugurazione dell'evento potrebbe vedere Matteo Renzi nella duplice veste di presidente del Consiglio e ministro ad interim. Ma non è escluso un rapido avvicendamento, con 'mini rimpasto' di governo e l'approdo di un nuovo ministro di Ncd agli Affari regionali. In ogni caso, spiegano fonti della maggioranza, il premier è intenzionato a portare a Palazzo Chigi la struttura tecnica di missione del ministero delle Infrastrutture: una vecchia idea di Renzi, alla quale proprio Lupi si era opposto. Alla vigilia dell'ufficializzazione del passo indietro, si fanno già alcuni nomi per la successione all'esponente di Ncd. Su tutti, circola l'ipotesi che Renzi chieda a Raffaele Cantone, magistrato e presidente dell'Autorità anticorruzione, di prendere le redini di un ministero nella bufera dopo l'arresto dell'ex superdirigente Ercole Incalza. La scelta avrebbe in questo senso un forte significato simbolico, per un cambio di passo nella gestione degli appalti pubblici. Ma la controindicazione è che Cantone dovrebbe interrompere il delicato lavoro all'Anticorruzione, a meno di un anno da una nomina fortemente voluta dal premier. Per questa ragione la scelta potrebbe cadere su un altro nome, come quello di Mauro Moretti, amministratore delegato di Finmeccanica ed ex ad delle Ferrovie, o anche quello di Andrea Guerra, ex ad di Luxottica, che ora collabora da "superconsulente" a Palazzo Chigi. Tra i parlamentari, però, c'è chi scommette che ancora una volta Renzi sceglierà un ministro politico, non un tecnico. E magari una persona di sua stretta fiducia. In questa logica in pole position appare il nome di Luca Lotti, anche se il premier potrebbe piuttosto decidere di affidargli la struttura tecnica di missione delle Infrastrutture, se realizzerà l'idea di portarla a Palazzo Chigi. Qualcuno cita anche il deputato David Ermini. Ma, anche per riequilibrare la presenza femminile nel governo, non si esclude che la scelta cada su una figura come quella di Debora Serracchiani, attuale vicesegretario del Pd. Renzi potrebbe ad ogni modo rinviare la scelta e tenere l'interim al ministero fin dopo le regionali.

Ncd potrebbe invece compensare l'uscita di Lupi dal governo con un altro ministero, anche se non dello stesso peso di quello dei Trasporti. E' infatti vacante, dal momento delle dimissioni di Maria Carmela Lanzetta a gennaio, la poltrona degli Affari regionali. A ricoprirla potrebbe andare Gaetano Quagliariello, attuale coordinatore di Ncd, che aveva lasciato il governo dopo la staffetta tra Letta e Renzi.

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