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Fitto: "Cacciarmi dal partito? Lo statuto non lo prevede: io resto"

ROMA. «Il nostro gruppo sulla riforma costituzionale voterà no. Al contrario non abbiamo capito cosa farà Forza Italia. Chiediamo dunque che il partito dica chiaramente qual è la sua posizione, qual è la linea da assumere». Così Raffaele Fitto alla Camera.

«Nel merito - aggiunge Fitto parlando a proposito di riforme costituzionali - non ci sono le posizioni che il nostro partito ha portato avanti per 20 anni, mentre nel metodo è evidente il nostro disagio. Ecco perchè chiediamo che il partito esca dall'ambiguità e assuma in modo netto la sua posizione».

«Se si fa opposizione a corrente alternata è evidente che la gente non ci capisce più», conclude. «Cacciarmi da Forza Italia? Nel partito non ci sono i meccanismi tecnico-statutari per far sì che questo avvenga. È dunque evidente che la battaglia noi la condurremo all'interno di Forza Italia». Così Raffaele Fitto in conferenza stampa alla Camera.

«Le ragioni poi quali sono? Perchè siamo all'opposizione o perchè chiediamo che il partito si doti di istituzioni non improvvisate?», dice Fitto.

«Escludo che l'ultimatum, la cacciata nei nostri confronti, sia stata votata per alzata di mano e che qualche parlamentare abbia effettivamente alzato la mano. Se così fosse faremmo concorrenza a Scherzi a Parte». Così Raffaele Fitto (FI) in conferenza stampa alla Camera.

«Mi spiace deludere i giornalisti, ma non ci sarà nessuna scissione». Così Raffaele Fitto a Montecitorio. «Il tema vero è che Forza Italia non celebra il suo congresso da 10 anni e non si può andare avanti con i nominati dall'alto: bisogna ricostruire il legame con la nostra gente e una legittimazione dal basso della nostra classe dirigente. Noi - conclude - lavoriamo a un percorso che dia prospettiva democratica al nostro partito».

«Non c'è nessuna contrarietà da parte nostra alla leadership di Berlusconi ma sta commettendo degli errori». Così Raffaele Fitto a proposito della linea politica adottata dal partito. «Non si può fare un pò opposizione e un pò no», aggiunge. «Meglio che io gli sia antipatico ma che gli dica quando sbaglia piuttosto che assecondare sempre la linea, come è accaduto in questi mesi: chi ha sostenuto tesi diverse ma giuste è stato trattato come un traditore».

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