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A Noto entro la fine del 2015 riaprirà il museo civico chiuso da trent’anni

«Entro l’anno riapriremo il museocivico chiuso da oltre trent’anni». Parola del primo cittadino di Noto, Corrado Bonfanti, che ieri mattina è stato ospite a Ditelo a Rgs,durante la rubrica settimanale, «Le buone notizie del sindaco».

«Entro l’anno riapriremo il museo civico chiuso da oltre trent’anni». Parola del primo cittadino di Noto, Corrado Bonfanti, che ieri mattina è stato ospite a Ditelo a Rgs, durante la rubrica settimanale, «Le buone notizie del sindaco».

Che valore aggiunto darà a Noto questo progetto di recupero del museo civico?
«Darà moltissimo valore aggiunto alla città, soprattutto come attrattiva turistica. Il museo era chiuso da oltre trent’anni, una meraviglia chiusa in uno scantinato. Il museo contiene tutti i reperti della Noto antica distrutta dal terremoto del 1693».

 

Che tipo di reperti ci sono?
«Sono moltissimi reperti storici, c’è ad esempio un’affascinante serie di monete antiche. Considerato l’afflusso turistico degli ultimi anni, riaprire un gioiello d’arte di Noto e dare la possibilità ai visitatori di riscoprire la storia della nostra città, vedendo proprio gli elementi che furono protagonisti di quell’epoca, è importante. Il progetto di recupero del museo sta per essere messo a bando dalla Soprintendenza ai Beni culturali di Siracusa. Speriamo, entro l’anno di aprire e inaugurare il museo civico».

 

L’amministrazione sta lavorando anche sulla creazione di un centro per la raccolta. Di cosa si tratta?
«Nel nostro centro storico abbiamo già superato il 65 per cento di raccolta differenziata. Il problema grosso dell’ambito dei rifiuti e recuperare il differenziato e poterlo rivendere, abbattendo così la tassazione sui nostri cittadini. Come si può fare? Attivare la differenziata su tutto il territorio, avere un centro di compostaggio che purtroppo ancora non c’è, e un centro di raccolta, cioè un grande sito in cui tutti i cittadini possono andare a depositare i rifiuti differenziati: plastica, vetro, alluminio eccetera. Tutto questo andando a investire circa 2 milioni di euro, di cui 600 mila acquisiti da un finanziamento comunitario. Quindi un investimento che poi porterebbe alla riduzione della tassazione sui rifiuti».

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