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Il rebus test a Medicina, Faraone: si faranno

Il sottosegretario smentisce il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini che aveva annunciato l’abolizione delle prove d’ingresso nella facoltà

PALERMO. «Medicina, test 2015 sospesi. Anzi aboliti e in cantiere di riforma». «Macché, tutto secondo programma, per ora non si cambia. È stato un errore del ministro. Prima si decide, poi si parla. I test si faranno a ottobre». La risposta multipla, stavolta, è arrivata ancora prima di ogni altra certezza, sui test di ammissione alle facoltà di Medicina.

E, nel giro di pochi giorni, la questione ha fatto registrare le opposte prese di posizione di due esponenti autorevoli del governo: il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini, che prima aveva annunciato l'abolizione salvo parziale marcia indietro; e il sottosegretario Davide Faraone, che ne ha rintuzzato lo slancio, dichiarando che «i test si svolgeranno regolarmente nel mese di ottobre».
Faraone è andato oltre, cercando di dare risposte alle critiche più frequenti ai test come sono attualmente concepiti, con l'intervento dei privati nella preprazione alle selezioni, con la frequenza praticamente obbligata di corsi e l’acquisto di testi. In una parola, business. Il sottosegretario ha annunciato iniziative preselettive fin dalle scuole superiori e l'affidamento esclusivo della formazione agli Atenei.
Novità che, tuttavia, non potranno diventare realtà prima del 2016: «In un momento di transizione come l'attuale - ha detto Faraone - bisogna dare dei punti fermi, e il test è uno di questi. Basti pensare che alla scorsa prova d'ingresso in aprile parteciparono oltre 70 mila candidati per 10 mila posti». Così come resta fermo il punto del numero chiuso, «da valutare, anno per anno, insieme con il ministero della Salute».

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