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Il ministro Poletti dalla Leopolda: "Il cuore del Jobs act non si tocca"

Il ministro risponde alle proteste della Cgil: "Il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti è il perno"

FIRENZE. «Il cuore della legge, ovvero il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti, è per noi il perno e resta assolutamente valido e con esso gli altri punti della legge delega che trovano conferma nelle risorse della finanziaria». Così, dalla Leopolda, il ministro Giuliano Poletti risponde alla Cgil ieri in piazza contro il jobs act.  «Noi vogliamo produrre un contratto a tempo indeterminato che rovesci la dinamica. Che quel 15 diventi il 20, il 25, il 30, quindi abbiamo bisogno di un contratto a tempo indeterminato che costi di meno, che sia dal punto di vista normativo certo e definito, perchè sennònon diamo sicurezza le imprese faticano a decidere di investire e quindi ci sono problemi».

«Il cuore della legge che è il contratto a tutele crescenti per noi è il perno, ed insieme a questo perno ci sono tutte le altre cose, che hanno trovato peraltro conferma nella legge di stabilità - ha sottolineato ancora Poletti - Dalla legge di stabilità abbiamo dato risposta alle domande quali: 'Ma ci saranno le risorse?'. Certo che ci saranno, ci sono per gli ammortizzatori e ci sono per ridurre i costi di avviamento del contratto a tempo indeterminato».

«Abbiamo incontrato i lavoratori Ast e abbiamo deciso che ci rivedremo la prossima settimana, intanto il governo e le istituzioni locali continueranno a fare di tutto per superare lo stallo. Ministero del lavoro, dello Sviluppo e Palazzo Chigi sono in campo per muovere le cose».

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