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I mille giorni di Renzi: “Adesso riforme radicali"

ROMA. "Oggi per noi è la partenza dei Mille giorni", con un "countdown" delle riforme. Su questo "saremo giudicati a maggio 2017". Così il premier Matteo Renzi in conferenza stampa a Palazzo Chigi.
Al via i millegiorni di Renzi, il programma di legislatura con cui il premier punta a "scardinare il sistema" e a far uscire il paese dalla recessione. Il premier torna molto soddisfatto dal vertice europeo: la scelta, niente affatto scontata fino ad un mese fa, del ministro degli esteri italiano ad Alto Rappresentante, rafforza a suo avviso l'Italia. "I mille giorni - ha scritto Renzi nella presentazione del sito dedicato ai 'mille giorni' - sono una occasione ghiotta per la politica: dimostrare che le riforme si possono fare. Questo è il Paese che è apparso sulla scena internazionale come il Paese dei veti. Dei no, non si può. Delle lungaggini e delle procedure. Al termine di questo periodo avremo un Paese più coraggioso, più semplice, più competitivo. E dunque una politica più credibile". E ancora: "Guardiamo negli occhi tutti - scrive Renzi  -  ma non guardiamo in faccia nessuno. Se l'Italia deve cambiare, nessuno può chiamarsi fuori. Nessuno può tirarsi indietro. Vale per tutti i settori. I mille giorni - prosegue - sono occasione per dimostrare che le riforme si possono fare", aggiunge sul sito dedicato ai 'mille giorni'.



SCUOLA, PROGRAMMA PRONTO. Sulla scuola «il programma già è pronto, è un report già preparato da qualche giorno, ma vogliamo riuscire a dare una visone un pò più completa di quanto fatto». Lo afferma il premier Matteo Renzi, in conferenza stampa a Palazzo Chigi, confermando per mercoledì la presentazione delle linee guida sulla riforma della scuola.  

LAVORO, RIFORMA IMPOSTATA.  «Se mi avessero detto che avremmo impostato la riforma del lavoro portando a casa un dl che ha portato dei risultati verificabili immediati con un aumento della occupazione da febbraio a oggi», nessuno ci avrebbe creduto. «Il decreto Poletti è stato fatto e c'è».Sempre in merito alla riforma del lavoro, ha aggiunto, «il problema non è l'articolo 18, non lo è mai stato e non lo sarà». L'articolo 18 «riguarda tremila persone in Italia ma è caratterizzato da anni e anni come l'unico problema delle tematiche giuslavoristiche», precisa il premier.
«Alla fine dei Mille giorni il diritto del lavoro sarà totalmente trasformato e l'Italia sarà un Paese semplice, in cui investire o non investire» assicura.


«Con la delega» sul lavoro «riscriviamo lo statuto dei lavoratori, cambiamo gli ammortizzatori sociali, il che vuol dire guardare la luna anzichè il dito».  «Il contratto - aggiunge - a tutele crescenti è uno strumento su cui credo ci possa essere un'ampia maggioranza in ambito parlamentare».
«Sul lavoro la Germania è un nostro modello, non un nostro nemico». Ci si deve rendere conto della necessità di «rendere il nostro mercato del lavoro come quello tedesco».


CONFERMATO BONUS 80 EURO. «Non torniamo indietro sugli 80 euro: cercheremo di allargare il bonus», senza però creare «false aspettative». Così il premier Matteo Renzi in conferenza stampa a Palazzo Chigi. 

UE, NUOVA STRATEGIA ITALIANA. «La partita della rilevanza italiana in Ue che non si esaurisce» nella collocazione di una «bandierina sulla poltrona, ma si tratta di imporre» una nuova «strategia all'Europa, e questa imposizione è un obiettivo di tutti i Paesi» ha aggiunto il premier Renzi.
«I 300 miliardi» di investimenti annunciati dal nuovo presidente della commissione Ue «Juncker ci auguriamo arrivino il prima possibile: siamo pronti a spenderli più veloci del west».



RENZI: ”VIGILEREMO PERCHÈ BANCHE DIANO SOLDI A IMPRESE”. «La Bce il 18 settembre darà 200 miliardi di euro alle banche perchè li diano alle imprese, noi vigileremo perchè le banche diano soldi alle imprese» ha assicurato Renzi.
«L'Italia fa le riforme che servono all'Italia, non perchè ce lo chiede l'Ue - ha precisato il premier -, sono riforme importanti, non serviranno a salvare il paese, il Paese lo salvano le persone, non le riforme, ma queste potranno dare nuova fiducia a imprese e famiglie».


IL MINISTRO BOSCHI: "699 DECRETI DA ATTUARE". «I decreti da attuare ereditati dai governi Monti-Letta erano 889, sono oggi 528: nell'arco di sei mesi abbiamo dimezzato il numero. Oggi abbiamo 699 decreti da attuare complessivamente, tra pregresso e decreti prodotti da questo governo: abbiamo riorganizzato la struttura e istituito tavoli di lavoro con ministeri competenti». Lo ha detto il ministro Maria Elena Boschi intervenuta in conferenza stampa a Palazzo Chigi.
«Abbiamo prodotto anche troppo - chiosa il premier Matteo Renzi - La grande sfida sarà delegificare e ridurre il procedimento normativo».


MILLE ASILI NIDO IN MILLE GIORNI. «Adesso lo puoi dire, ci saranno mille asili nido in mille giorni». È quanto afferma il premier Matteo Renzi, rivolgendosi al sottosegretario Graziano Delrio mentre approfondiva, in conferenza stampa a Palazzo Chigi, alcuni punti del programma dei Millegiorni. Negli ultimi dati economici «c'è elemento di profonda diversità tra Nord e Sud, che vede ancora di più divaricarsi la forbice. E su questo, per esempio, la logica dei mille asili nido è un elemento molto importante, che caratterizzerà azione governo», aggiunge Renzi.

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