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Rimpasto, Pd e presidente ai ferri corti: vertice per evitare lo strappo

Incontro lunedì a Palermo. All’attacco l’ala che fa capo a Cracolici: così non possiamo andare avanti. I renziani si defilano, Lupo prova a ricucire: sì ai politici in giunta

PALERMO. Una riunione di tutti i leader del Pd a cui Crocetta non è stato invitato. È lì, lunedì pomeriggio nella sede palermitana del partito, che il segretario Fausto Raciti illustrerà le azioni da intraprendere in quella che è ormai una strategia di attacco al presidente. Che però ieri ha provato a tenere aperto un dialogo.
In cosa si tradurrà l’attacco non è ancora stato deciso ma Antonello Cracolici anticipa in che «così non possiamo andare avanti. Siamo arrivati al punto limite. I nostri elettori non ci capiscono più. Dobbiamo prendere qualche iniziativa, non possiamo essere trascinati in questo fallimento».
La scintilla per la ripresa dello scontro con Crocetta è stato il flop del Piano giovani. E non è un caso che i due assessori coinvolti - Nelli Scilabra (Formazione) e Giuseppe Bruno (Lavoro) - non siano stati difesi dai parlamentari democratici. Ma all’appuntamento di lunedì il segretario arriva forte di quel mandato della direzione regionale che a inizio luglio aveva chiesto, alla presenza di Lorenzo Guerini, una rivisitazione della giunta (seppure limitata a dare spazio all’ala cuperliana).

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