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Piano giovani, il Pd attacca Nelli Scilabra
Crocetta la difende: "Orgoglioso di lei"

PALERMO. Il Pd scarica l’assessore Nelli Scilabra, Crocetta la difende: «Sono orgoglioso di lei». È il clima che si respira poco prima dell’audizione in commissione Lavoro all’Ars dei principali protagonisti del caso Piano Giovani.
In mattinata i deputati ascolteranno prima la dirigente Anna Rosa Corsello, poi l’assessore alla Formazione.
E proprio la Scilabra è già al centro del fuoco amico. Fausto Raciti, segretario regionale del Pd, precisa: «Attendiamo di conoscere i documenti e le posizioni che emergeranno in commissione, poi prenderemo una posizione ufficiale». Il partito non difenderà l’assessore dalle prevedibili critiche dell’opposizione, pronta a una mozione di sfiducia. Raciti non lo nasconde: «La Scilabra non è un assessore indicato dal Pd. È stato Crocetta a volerla in giunta. Ma il problema del rapporto fra il partito e il governo va al di là della Scilabria. Noi restiamo dell’idea che vada ridefinita l’intera rappresentanza del Pd». E anche Filippo Panarello, deputato democratico e componente della commissione Lavoro, avverte l’assessore: «Dovrà essere molto convincente... La situzuazione che sta emergendo mi sembra molto grave».
E il presidente della commissione Lavoro, Marcello Greco (deputato della maggioranza in quota Cardinale), si spinge già a chiedere le dimissioni di Scilabra e Giuseppe Bruno (assessore al Lavoro).
Tuttavia Crocetta prova a spegnere le polemiche, attribuendo il flop del Piano Giovani a un problema esscludivamente tecnico: «L’informatica non è il regno della perfezione». Crocetta assolve sia la Scilabra che la Corsello, accusata dall’assessore di aver sbagliato le procedure: «Crea molta sofferenza il fatto che una vicenda tecnica legata al loop di un programma informatico che non era stato tarato per quasi centomila richieste contemporanee, sia diventata addirittura una questione politica. La Scilabra non si occupa di informatica, ma fa l'assessore, né d'altra parte fanno gli informatici i direttori generali. La strumentalizzazione politica però è insopportabile». Il presidente annuncia che «il Piano Giovani va avanti e anzi deve essere rafforzato. Va risolta prioritariamente e valutata la possibilità di recuperare tutte le domande alla data del 5 agosto, sia le offerte di tirocinio presentate dalle aziende che le iscrizioni dei giovani. Sono valutazioni che verranno fatte nei prossimi giorni, ma vanno fatte con equilibrio e ponderazione senza volere sicuramente rinununciare all'accertamento della verità, tenendo presente però che se il piano non fosse stato lanciato, non ci sarebbe stato neppure il default del click day».

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