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Rivoluzione culturale, Renzi: "Togliere il Paese ai soliti noti"

ROMA. Togliere «il paese dalle mani dei soliti noti, quelli che vanno in tutti i salotti buoni a  concludere gli affari di un capitalismo di relazione ormai trito e ritrito. Questa è la rivoluzione culturale che serve all'Italia: spalancare le finestre e fare entrare aria nuova». Lo afferma il premier Matteo Renzi in una intervista al settimanale Tempi. Ecco alcuni passaggi.



ITALIA GUIDA DELL'UE. «Ci vuole lo spirito del maratoneta. Chiarezza sull'obiettivo finale e passo dopo passo si va avanti a viso aperto. Alla fine di questo percorso sono certo che l'Italia, grazie alle straordinarie qualità dei suoi cittadini, tornerà ad essere la guida, non il problema, dell'Europa».


80 EURO CONFERMATI. «Vedo che ancora c'è chi ritiene che gli 80 euro mensili e per sempre a 11 milioni di persone non siano utili. Così come chi dice che tagliare l'Irap del 10 per cento alle imprese è troppo poco. Il solito vizio italiano. Certo, si può sempre fare di più, ma noi siamo i primi ad aver fatto il più imponente taglio strutturale delle tasse e la più grande operazione di redistribuzione della ricchezza e che sarà confermata anche nei prossimi anni. E spero allargata».


MANTERREMO OBIETTIVO 3 PER CENTO. «Noi manteniamo l'obiettivo del 3 per cento». «E ciò accadrà anche se altri fossero costretti ad allontanarvisi. Tutto il resto mi pare forzato e prematuro. Quando poi sento parlare di aiuto esterno mi scappa da ridere. L'Italia - aggiunge - dà all'Europa più soldi di quelli che l'Europa dà all'Italia».


"SBLOCCA ITALIA" PER RETI DIGITALI. Lo «Sblocca Italia» è «un provvedimento ambizioso per mobilitare 43 miliardi di risorse già disponibili e che si occuperà anche di efficienza energetica, reti digitali e semplificazioni burocratiche».

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