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Renzi in Sicilia: "Faremo di tutto per riaprire Termini Imerese, il rilancio parte dal sud"

PALERMO. La credibilità  della politica passa dal rilancio di Termini Imerese e di Gela,  «capitali della crisi». Il premier Matteo Renzi mette la faccia  su quelle che considera «le vertenze più difficili che sta  affrontando il paese»: il Petrolchimico di Gela e la Fiat di  Termini Imerese. E incontrando nel municipio di Termini Imerese,  (dopo essere stato a Gela), gli amministratori locali e una  delegazione di operai della Fiat, promette il massimo impegno da  parte del governo per trovare una soluzione definitiva al  rilancio dello stabilimento Fiat, «perchè se falliamo in questo  tentativo a fallire è la politica». Il tempo stringe però. Lo sa  bene Renzi, che alla vigilia di ferragosto ha programmato il suo  tour nel Mezzogiorno «perchè le crisi occupazionali non vanno in  ferie». Il 31 dicembre scade la cassa integrazione agli operai  della Fiat e dell'indotto e il ministro del Lavoro, Giuliano  Poletti, che assieme al sottosegretario Graziano Del Rio ha  accompagnato il premier nella sua visita a Termini Imerese, ha  fatto intendere che non ci saranno proroghe. Renzi però mostra  ottimismo: «Bisogna rifiutare la cultura della rassegnazione e  l'idea che ci sia qualcuno dall'alto che venga a risolverci i  problemi. Per noi Termini Imerese significa politica legata  all'auto, all'industria e al turismo». Poi su twitter scrive che  «il governo farà di tutto per riaprire  lo stabilimento».    


Il premier sembra apprezzare una delle proposte in campo,  quella della Grifa, società che ha presentato al ministero dello  Sviluppo una proposta per la costruzione di auto ibride e il  reimpiego, almeno in una prima fase, di 460 lavoratori. Renzi  non esclude però altre soluzioni, «ci sono realtà internazionali  pronte a investire». «Se la Fiat va nel mondo, non possiamo  impedire che case automobilistiche straniere investano in  Italia», ha sottolineato il premier, parlando agli  amministratori locali ed  a una delegazione di operai della  Fiat. «Un grande gruppo automobilistico cinese interessato ad  investire in Italia - ha annunciato Renzi - Già ci sono stati  numerosi contatti, bisogna verificare se Termini Imerese  rientrerà in questa operazione». Parole accolte con  soddisfazione, sia dal sindaco di Termini Imerese, Salvatore  Burrafato, sia dal leader della Fiom siciliana, Roberto  Mastrosimone. «Per noi è un fatto eccezionale che per la prima  volta un presidente del Consiglio sia venuto a Termini Imerese -  dice il sindaco - Renzi ha messo la faccia, ha assicurato che  fino all'ultimo tenterà di trovare una soluzione per far sì che  Termini Imerese continui a produrre auto, ma ci ha chiesto anche  di guardare ad altri settori produttivi e noi siamo disponibili  a farlo, perchè la situazione è disastrosa». Per La Fiom «la  questione nodale è il monopolio della Fiat in Italia, Renzi la  risolva». 

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