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Renzi: "Sulle riforme decidiamo noi, non la Troika o la Bce"

NEW YORK. Il premier Matteo Renzi a tutto campo in un’intervista al quotidiano newyorkese Financial Times: dal deficit alla mancata crescita, dalle riforme alla spending review. Ecco alcuni stralci dell’intervista.
“NON SFOREREMO TETTO 3%, DEFICIT AL 2,9%”. «Non ho intenzione di superare il tetto del 3%. Speriamo di aver una crescita migliore nella seconda metà» e chiudere con un deficit al 2,9%. Ha detto il premier sottolineando che l'Italia non sforerà il 3%, «è un regola vecchia ma è una questione di credibilità e reputazione per l'Italia anche se altri lo supereranno».

“SU RIFORME ITALIA DECIDIAMO NOI, NO TROIKA O BCE”.
  «Sono d'accordo con Draghi quando dice che l'Italia ha bisogno di fare le riforme ma come le faremo lo deciderò io, non la Troika, non la Bce, non la Commissione Europea. Farò io stesso le riforme perchè l'Italia non ha bisogno di altri che spieghino cosa fare».

“RIDURREMO LE TASSE”. 
«Porteremo l'Italia fuori dalla crisi: l'Italia ha un grande futuro, le finanze italiane sono sotto controllo e continueremo a ridurre le tasse. Faremo cose rivoluzionarie».

“SAREI CONTENTO SE L’EURO FOSSE MENO FORTE”.
«Sarei contento se l'euro non fosse così forte nei confronti del dollaro e l'inflazione fosse un po’ più alta». Così Matteo Renzi che nell'intervista al Financial Times si definisce una persona ansiosa per natura. «Il tempo mostrerà chi ha ragione. Ho intenzione di consegnare questo Paese in ordine a chi mi succederà. Il tempo mostrerà se è arroganza o coraggio. Personalmente, non mollerò di un centimetro e andrò avanti».

“AVVIATE LE RIFORME, MA DOBBIAMO FARE DI PIÙ”.
«Sono stato primo ministro per cinque mesi. In questi cinque mesi abbiamo fatto una riforma costituzionale che nessuno ha fatto in settant'anni. Quel che abbiamo fatto non è sufficiente, dobbiamo fare di più». «Quando parlo al telefono con il Senato, con le autorità fiscali, con quelle giudiziarie e gli chiedo di andare più veloci» con le riforme, «loro mi rispondono: 'Nessuno in Italia è mai andato così veloce’. Poi vado dagli investitori stranieri e mi chiedono di andare ancora più veloce». «Neanche i dittatori sono riusciti a fare le cose così velocemente», afferma tra l'altro il premier.
 
“IL NOSTRO MODELLO E’ LA GERMANIA, NON LA SPAGNA”.
«Il nostro modello non è la Spagna ma la Germania». Lo spiega il premier Matteo Renzi al Financial Times, a proposito della riforme avviate in risposta alla crisi economica. Il presidente del Consiglio ricorda tra l'altro di aver ricevuto un'ampia investitura popolare alle ultime europee: «Non credo ci sia nessun altro leader in Europa che può dire di avere tanti voti quanti il Partito democratico in Italia. Nessuno, neanche Angela Merkel.

“NON SONO PARTE DEL SISTEMA CHE HA DISTRUTTO IL PAESE”.
«Roma è una città piena di lobbisti. L'Italia è abituata a un capitalismo di relazione. Io non sono parte di quel sistema che ha distrutto questo Paese. Io sono solo, con il 40% di italiani che hanno votato per me, con gli 11 milioni di italiani che hanno votato per il mio partito, e solo con questi e con la mia squadra, questo Paese cambierà». Così Matteo Renzi in un'intervista al Financial Times.

“SPENDING REVIEW: DECIDO IO TAGLI,NON UN TECNOCRATE”.
«È Renzi a decidere dove faremo tagli, non un tecnocrate». Lo dice Matteo Renzi al Financial Times. Il premier, secondo quanto riferisce chi lo intervista, smentisce una rottura con Carlo Cottarelli ma spiega che intende prendere il controllo in prima persona dei tagli alla spesa.

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