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Finanziaria, Cracolici: è una manovretta Se resta così non ci metto la faccia

Mezzo Pd potrebbe non votare. Entro venerdì gli emendamenti, poi il passaggio in commissione

PALERMO. «Siamo passati dalla manovra alla manovrina, dalla manovrina alla manovretta. Se tutto resta così non intendo metterci la faccia». Ecco l’ultimo strale di Antonello Cracolici, cuperliano di ferro, che da quando la sua area è rimasta esclusa dall’ultimo rimpasto non perde occasione per rimarcare le distanze da Crocetta. La manovra non è ancora arrivata in aula e segna già un solco profondo nella maggioranza. Mezzo Pd pronto a votare no alla Finanziaria? A rincarare la dose ci pensa un altro cuperliano, Filippo Panarello che lancia l’ultimatum di una settimana al governo regionale: «Bisogna dare una svolta all’azione di governo, in termini di coinvolgimento pieno di tutte le forze che sostengono la maggioranza. Se questo non dovesse succedere in settimana allora ci sarà un riflesso sulla valutazione che una parte del Pd darà alla manovra. È stato promosso un chiarimento dalla segreteria nazionale, attraverso il nostro segretario Raciti. Mi auguro che la vicenda si chiuda positivamente, altrimenti siamo pronti a ripensare il nostro voto».
Parole che fanno presagire un possibile voto contrario dell’ala che fa capo allo stesso Raciti, oltre che a Mirello Crisafulli. Sullo sfondo c’è sempre il tema del rimpasto chiesto ancora con forza da questa area.
Lo scontro tra Cracolici e Crocetta si era svolto a distanza fin dalla mattinata. «Non abbiamo un presidente con i suoi assessori, ma mi sembra di vedere, volendo usare una metafora, un principe attorniato da camerieri» - aveva attaccato Cracolici -. Crocetta è circondato da yes man che gli raccontano un’isola che non c’è, visto che solo dopo un anno si accorge che c’è gente che non prende lo stipendio da un anno e mezzo». La replica di Crocetta non tarda ad arrivare: «La smettano di ordire trame, pensino a votare la Finanziaria perchè è da sei mesi che non si parla d’altro. Stiano calmi, perchè tanto si voterà fra tre anni». Non fa nomi il presidente della Regione presente in mattinata al congresso della Uil a Giardini Naxos, ma il riferimento a Cracolici appare chiaro. «Io - prosegue Crocetta - sono per il confronto con il mio partito, tutto. Poi posso avere la mia linea: mi sembra efficace la linea di Renzi, che va sostenuta, ma non posso accettare un certo linguaggio al limite dell’eversione». Un botta e risposta che arriva fino a sera: «È eversivo il caos di questa amministrazione. Per Crocetta meglio l'opposizione che quelli del Pd che lo criticano», scrive su Twitter Cracoli.
Intanto, sul fronte degli stipendi, buone notizie arrivano per i 186 dipendenti dell’Eas, l’Ente per lo sviluppo agricolo siciliano. Gli stipendi fermi da due mesi presto saranno pagati. L’assessore regionale all’Economia Roberto Agnello ha dato il via libera allo sforamento del Patto di stabilità che ne bloccava l’erogazione, nonostante la copertura finanziaria, per 3 milioni di euro, fosse stata assicurata con la Finanziaria bis. Soddisfatto l’onorevole Vincenzo Figuccia, vicecapogruppo azzurro all’Ars: «È stata fatta una scelta doverosa e responsabile nei confronti dei lavoratori».
All’Ars, intanto, «procede l’esame del testo della manovra ter approvato dalla giunta», spiega Nino Dina, presidente della commissione Bilancio. Entro domani le commissioni di merito si dovranno pronunciare, con l’obiettivo di presentare entro venerdì gli emendamenti. Da quel momento, la Finanziaria inizierà il cammino in commissione Bilancio che, spiega il vicepresidente Vincenzo Vinciullo, «lavorerà anche sabato e domenica, per portare il testo in aula entro lunedì 7». Una cosa è certa: la manovra dovrà essere approvata entro fine luglio. La Finanziaria ter vale almeno 518 milioni.

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