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Voragine Partecipate, scoperte cinquanta assunzioni irregolari

PALERMO. Dal buco nero delle partecipate regionali emergono anche assunzioni irregolari e contratti d’oro per dipendenti oltre che per dirigenti. E allora il governo, anche per rispondere ai continui rilievi della Corte dei Conti, ha inserito nella Finanziaria ter norme che dovrebbero eliminare gli sprechi. E Crocetta si spinge a prevedere anche licenziamenti ed esuberi.
Ieri il presidente ha incontrato Sergio Gelardi, capo del pool che sta provando ad accelerare la chiusura delle società inutili. Poi ha annunciato una serie di contromisure alle emergenze segnalate dalla Corte dei Conti. La prima è una direttiva a tutti i commissari liquidatori delle 14 partecipate in via di (lentissima) chiusura: «Abbiamo visto - spiega Gelardi - che malgrado alcune società siano in liquidazione e dunque affidate a commissari permangono cariche come quella del direttore generale che costano circa 200 mila euro all’anno. Chiediamo ai commissari di tagliare queste figure». Nei giorni scorsi è emerso il caso di Nino Giuffrè che incassa 194 mila euro all’anno malgrado sia dirigente del Ciem che è a sua volta in liquidazione, senza mission produttiva e con perdite milionarie. Poi c’è il caso di Vincenzo Paradiso, dirigente di Sviluppo Italia Sicilia con un contratto da 183 mila euro più benefit che l’azienda non riesce a modificare. Anche Sviluppo Italia Sicilia registra perdite milionarie.
Le società in liquidazione continuano a costare, secondo la Corte dei Conti presieduta da Maurizio Graffeo, 7,3 milioni all’anno di stipendi. E per questo motivo Crocetta e Gelardi hanno concordato di chiedere ai liquidatori la formalizzazione entro 15 giorni di un cronoprogramma che conduca alla chiusura. «Chi non si adegua rischia la decadenza. E d’ora in poi i bilanci andranno pubblicati sui giornali» ha aggiunto Crocetta. Il presidente ha segnalato che «diverse partecipate, in violazione della norma che prevede dal 2009 il divieto di assunzioni, hanno assunto almeno 50 persone a vario titolo senza alcuna giustificata necessità. Crocetta ha segnalato anche che «le stesse società non avrebbero ottemperato all'obbligo di equiparazione degli stipendi ai corrispondenti trattamenti economici dei dipendenti della Regione, causando uno spreco notevole di risorse. Oggi c’è chi applica il più vantaggioso contratto dei bancari. Da qui una norma che obbliga ad adeguarsi». Lo stesso varrà per i limiti ai compensi dei manager: «Il tetto è 160 mila euro e da luglio vale per tutti» ha ricordato Crocetta.
Una seconda norma imporrà la creazione di un bacino unico di tutti i lavoratori delle partecipate: ciò renderà più facile i trasferimenti da società inutili a enti che ne hanno bisogno. «È impensabile - ha concluso Crocetta - che ci siano stati dipendenti di partecipate che guadagnano senza lavorare perchè manca una mission produttiva eppure hanno rifiutato trasferimenti in aziende che hanno bisogno di personale». Nel bacino unico «non potranno entrare i lavoratori assunti dopo il 2008, saranno licenziati e chiederemo i danni a chi ha fatto queste assunzioni. Siamo pure coscienti che in questo settore ci saranno esuberi, che dobbiamo gestire attraverso prepensionamenti ed esodi incentivati in accordo con lo Stato». Gia. Pi.

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