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Crocetta: "Ecco cosa tagliamo"

PALERMO. “Andando via da qui nudo, come me ne vado, non c’è bisogno di altra prova per  far comprendere che ho governato come un angelo”: Rosario Crocetta ha iniziato la conferenza stampa all’Ars con una citazione di Cervantes utilizzata dall’amministrazione di Caltanissetta quando fu ucciso Michele Abbate, ex sindaco, colpito da uno sbandato con un coltello. “Fu l’unico sindaco – ha detto Crocetta - che aveva cercato di fermare progetti speculativi nel centro storico. Sfidò i poteri forti”.
Poi Crocetta ha ricordato che “il mio governo ha già risanato un miliardo eppure il golpe strisciante continua. C’è il tentativo di scaricare su questo governo colpe del passato. Provano a scaricare tutto su di me”. E’ la risposta del presidente alle critiche ricevute dal Pd dopo le elezioni europee.
Crocetta ha poi parlato delle riforme: “Sulla riforma elettorale propongo il voto confermativo per il presidente della Regione. Poi potremmo andare anche al voto. Aggiungiamo anche la doppia preferenza di genere e togliamo il trascinamento del voto di lista sul candidato presidente”.
Crocetta ha però difeso la sua esperienza di governo: “Tagliati i costi nella formazione, avviato il Piano giovani, avviati appalti per un miliardo e mezzo, fatta la legge sulle incompatibilità. Cosa non ha funzionato? Dobbiamo solo accelerare. Da febbraio cerchiamo di risolvere i problemi dei lavoratori approvando la Finanziaria. Abbiamo evitato il licenziamento di tutti i precari ottenendo le proroghe a livello nazionale. Ora cercheremo di aiutare anche i Comuni”.  
Crocetta ha detto di aver proposto emendamenti per salvare i lavoratori degli sportelli multifunzionali e per risparmiare 100 milioni attraverso il taglio  del 5% dei contratti di servizio. Da qui il presidente ha attaccato:  “Sulle riforme apriamo la sfida. C’è un emendamento per le retribuzioni e le super pensioni che verrebbero tagliati fino a un massimo di 150 mila euro. Renzi ha proposto 200 mila. Alla Regione avevamo già ridotto del 20%, ora questa ulteriore riduzione deve riguardare anche manager di Asp e ospedali, vertici delle partecipate. Possiamo risparmiare fino a 10 milioni. E l’Ars deve ridurre ogni anno 25 milioni di spesa, adeguando gli stipendi dell’Ars a quelli dei dirigenti regionali. Mai più stipendi da 600 mila euro all’anno”.


"RIDURRE IL NUMERO DEI SERVIZI". Crocetta ha proposto anche di approvare entro un mese una norma per ridurre del  10% il numero dei servizi, cioè degli uffici interni agli assessorati. Poi ha  di nuovo sfidato i parlamentari: “Qualcuno sta giocando sporco anche sul  giudizio di parifica: non vogliono farmi fare i tagli per incorrere in problemi  con la Corte dei Conti. Ma con tutte queste norme risparmiamo a regime 100 milioni.
Pensate che così non abbiamo le carte in regola per andare avanti? Si  riparte da una accelerazione sulle riforme. Stiamo studiando una nuova manovra con ulteriori risparmi”.

Crocetta attacca ancora l’Ars: “Doveva approvare la manovra già a marzo. Per  fortuna i lavoratori hanno capito che le colpe dei ritardi sono dell’Ars. C’è  chi lavora per il commissariamento della Regione sperando di potersi poi  candidare. Io provo a salvare la Sicilia dal baratro. C’è chi per ambizioni  personali nel baratro vuole gettarla. Ci sono in ballo massonerie finanziarie e  poteri forti anche a Roma. Io non ho poltrone a cui essere legato. Sto solo  lavorando per la Sicilia".


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