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Manovra al palo, in 30 mila senza stipendio Governo e sindacati ai ferri corti

PALERMO.  Rimane al palo la manovra «salva-stipendi» da 132 milioni di euro, con 30 mila lavoratori di consorzi ed enti pubblici della Regione siciliana senza stipendio ormai da cinque mesi. E se il governatore Rosario Crocetta parla di ostilità politica nei confronti del suo governo indicando nel ministero dell'Economia l'ostacolo alla vidimazione dei conti regionali, Cgil Cisl e Uil danno tempo due settimane all'esecutivo poi porteranno in piazza i lavoratori per uno sciopero generale contro la Regione e l'Assemblea regionale, considerati gli artefici della «catastrofe sociale in corso in Sicilia».   
Senza stipendio sono i dipendenti dei teatri, dei consorzi di bonifica, dell'Ente di sviluppo agricolo. Ma anche i 20 mila forestali con la campagna antincendio a rischio. Oggi la commissione Bilancio dell'Ars ha «bocciato» un emendamento del governo che stanziata 100 milioni per i comuni e i forestali coprendo la spesa con i risparmi sula disavanzo della sanità, fondi che in realtà non sono ancora disponibili perchè la Regione non ha chiuso la trattativa in corso col ministero. La ragioneria dello Stato avrebbe messo in allarme gli uffici del dipartimento economia della Regione su un presunto sforamento del patto di stabilità, mentre la Corte dei Conti, convocata per i primi di giugno dalla commissione Bilancio per fare chiarezza sulla situazione del bilancio regionale, aspetta dal governo Crocetta la trasmissione del rendiconto 2013, i termini scadono il 31 maggio.   
Una situazione esplosiva tanto da far tornare lo spettro del default, parola che Crocetta però respinge con forza sostenendo che i conti sono a posto. E per tamponare l'ira dei sindacati ha fatto approvare in giunta un piano straordinario, una sorta di road map sulle cose da fare che però non sembra convincere i sindacati pronti alla mobilitazione dopo il voto per le europee.

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