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Ministro Alfano a Gela difende riforme su Irpef e mercato del lavoro: “Prima bene dell'Italia”

GELA. «Ci avevano detto di mandare giù Letta, far cadere la legislatura e andare a votare con una legge elettorale incostituzionale, fare precipitare le riforme, non fare più nulla e non avere nemmeno un leader storico, come Silvio Berlusconi, candidabile, favorendo così la vittoria della sinistra-sinistra. Abbiamo detto di no con responsabilità e coraggio perché  per noi prima di tutto viene l'Italia». L'ha detto a Gela (Cl) il ministro dell'Interno Angelino Alfano che ha difeso le scelte del Ncd.   
Poi parlando delle recenti misure del governo Renzi per il rilancio economico del Paese, Alfano ha affermato: «Abbiamo deciso di dare mille euro all'anno in più a quei lavoratori che ne guadagnano meno di 25 mila prendendo i soldi necessari, 10 miliardi, dal taglio alla spesa pubblica senza toccare un solo euro dalle pensioni, nè dai bot e senza patrimoniale alcuna».    Riguardo alla ripresa produttiva e occupazionale, il ministro ha sottolineato che «con decreto abbiamo smontato la legge Fornero rimettendo in sesto i contratti a termine e regalando all'apprendistato la sua giusta dimensione, riconoscendone la giusta dignità».    
Alfano quindi ha incontrato per un saluto il procuratore della Repubblica di Gela, Lucia Lotti, annunciando un sua prossima visita a Palazzo di Giustizia.

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