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Verso la tassa sui Bot, poi il governo frena

ROMA. Un "serio" taglio al cuneo fiscale, meno tasse alle imprese e detrazioni sull'Irpef. Anche attraverso una rimodulazione con un leggero rialzo della tassazione delle rendite finanziarie e dell'aliquota sui Bot. Nelle ore in cui si prepara al 'battesimo' della fiducia in Parlamento, Matteo Renzi annuncia: "Niente promesse", ma "proveremo" a ridurre le tasse. E a far diventare L'Italia una "terra di opportunità e non di rendita". Ma la sola ipotesi di un aumento del carico sui Bot crea agitazione nella maggioranza. Niente nuove tasse, avverte Ncd. E in serata arriva una precisazione da Palazzo Chigi: "L'orizzonte del governo è quello di una riduzione della pressione fiscale". Alle 8 del mattino Renzi annuncia su Twitter che la domenica, trascorsa prima nella sua Pontassieve poi a Palazzo Chigi, sarà dedicata al lavoro con il sottosegretario Delrio "sui dossier" del programma di governo. "Non annunci spot ma visione alta e concretezza da sindaci", promette in vista della prova del voto di fiducia al suo esecutivo, che lo vedrà al debutto oggi nell'Aula del Senato, martedì in quella della Camera.    
Ai cittadini che gli pongono le loro domande via Twitter, il presidente del Consiglio anticipa alcuni dei temi che saranno al centro della sua azione. La pressione fiscale ("Ho sempre ridotto le tasse, da amministratore"), l'economia digitale ("Resterete sorpresi"), la giustizia ("Sul tavolo il dossier di Gratteri"), la spending review, naturalmente le riforme (stop ai decreti omnibus) e anche il conflitto d'interessi. E poi, un cambio radicale della burocrazia: "Madre di tutte le battaglie". "C'è moltissimo efficientamento da fare", afferma Graziano Delrio in un'intervista tv. Il che vuol non dire, rassicura, licenziare gli statali, perché il Paese "non se lo può permettere", bensì "convertire il lavoro inutile". E anche mettere un tetto agli stipendi dei dirigenti dello Stato e delle aziende pubbliche ("Chi vuole di più, vada nel privato").   
C'è poi il dossier scottante del fisco. Renzi lo affronterà da subito. Con l'obiettivo di ridurre nel complesso le tasse, a partire da quelle sul lavoro. Per riuscire, ipotizza non solo di trarre risorse da spending review, operazioni industriali e dal rientro dei capitali. Ma anche di rimodulare rendite finanziarie e tasse sul lavoro, innalzando ai livelli europei la tassazione sulle rendite. E, perché no, anche quella dei Bot. "Valuteremo. Ma se una signora anziana ha messo da parte 100 mila euro in Bot - spiega eloquente Delrio - non credo che se le togli 25, 30 o 50 euro ne avrà problemi di salute".     Quest'ultima ipotesi, però, non piace alla Cgil: "Non è un segnale giusto", dice Susanna Camusso. E fa insorgere Forza Italia: "Vogliono tassare i risparmi delle famiglie", denuncia Giovanni Toti. "Idea folle, demenziale e suicida", afferma il segretario della Lega Matteo Salvini. Ma si registra agitazione anche gli alleati della maggioranza, a partire da Ncd, che con Renato Schifani avverte: non funziona il "fallimentare sistema di aumento della pressione fiscale, neanche" se serve per ridurre il cuneo. Bisogna ridurre "subito le tasse sulle famiglie e sulle imprese", scrive su Twitter Angelino Alfano.    Ma Renzi guarda avanti. Con tante idee in testa: "Vogliamo mandare a casa dei contribuenti milioni di dichiarazioni precompilate", annuncia Delrio. Ma niente patrimoniale. E niente sforamento del tetto del 3% nel rapporto deficit-Pil. Renzi andrà in persona a trattare in Europa, ma lo farà per ottenere piuttosto margini di maggiore elasticità per gli investimenti. Il 15 marzo intanto il premier sarà a Berlino, per un bilaterale Italia-Germania di cui parla nel pomeriggio con Angela Merkel, poco prima di una telefonata con il premier israeliano Benyamin Netanyahu. Presto si entrerà nel vivo dell'azione, in Italia e all'estero. Domani si parte dal Parlamento. Con un avvertimento. "Se le Camere decideranno che le nostre riforme sono sbagliate o troppo forti", si tornerà al voto: "Renzi non ha paura delle urne", assicura Delrio.      

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