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Regione, sbloccate le prime spese

PALERMO. In attesa che si concretizzi la Finanziaria bis, Crocetta sblocca le prime spese. Anche se controvoglia, il presidente pubblica il bilancio e le parti non impugnate della manovra permettendo così di pagare gli stipendi ai 20 mila regionali. Anche se i 40 mila in servizio negli enti collegati dovranno attendere probabilmente il 27 febbraio.

«MOBILITAZIONE PACIFICA»
Il presidente per tutta la giornata non è stato ottimista. Al punto da chiedere di buon mattino, prima del decisivo vertice romano, una «mobilitazione pacifica. I siciliani si stringano in questa civile e democratica lotta, con uno stile gandhiano. Quello di un popolo assediato che soltanto con una mobilitazione democratica e non violenta potrà ottenere quella comprensione istituzionale che è necessaria per risorgere». Crocetta ha definito quello di oggi «un giorno triste, perchè sono costretto a pubblicare una Finanziaria che non mi appartiene e che ripudio». La legge al netto delle parti impugnate è per il presidente «una Finanziaria che butta sul lastrico migliaia di famiglie, impone una manovra depressiva senza precedenti, potrà influire sulla tenuta sociale e affosserà le imprese. Rischiamo di finire come la Grecia e trascinare al fondo tutta l’Italia». Da qui perfino l’appello per sollecitare un intervento di Napolitano. Il problema è legato ai tempi: il governo regionale sperava in una marcia indietro del Commissario dello Stato, Carmelo Aronica, sull’impugnativa. Che non è arrivata e costringerà dunque a riapprovare tutto da capo. Crocetta mostra ancora il suo disappunto: «Sono pronto al confronto istituzionale, ma con fermezza».

LA DIFESA DI BIANCHI
Mentre Crocetta invocava la mobilitazione, l’assessore all’Economia, Luca Bianchi difendeva la solidità finanziaria della Regione a Roma: «Fra il 2005 e il 2012 la spesa corrente si è attestata mediamente sui 7 miliardi annui, nel biennio 2013-2014 si riduce del 19% attestandosi sui 5,7 miliardi». Bianchi rivendica la copertura di un disavanzo da 1 miliardo l’anno scorso e il risparmio di 300 milioni che si verificherà nel solo 2014 con la manovra messa in discussione. Ma soprattutto fa rilevare che «in poco più di un anno abbiamo rimosso coperture di spesa dubbie per circa 1 miliardo e abbiamo ridotto il ricorso a mutui passando dagli 800 milioni annui del 2012 ai 90 di quest’anno». Premesse per attaccare soprattutto sul punto che ha spinto il Commissario dello Stato a impugnare quasi tutte le spese: «Il volume di residui attivi proviene da molto lontano. Francamente stupiscono le ragioni di improvvisa preoccupazione per l’inesigibilità dei residui attivi, quando per quasi un decennio non è stato neanche stigmatizzato il comportamento elusivo di chi ha guidato la Regione. Che normalmente ha stanziato fondi per coprire il rischio e poi li ha utilizzati per altre finalità non sempre nobili. L’impugnativa sembra fatta con gli occhi rivolti al passato e non tenendo conto di elementi di contesto che hanno reso molto stretti i margini di manovra e la tenuta sociale».

I SOLDI PER LA SANITA'. In questo clima una prima buona notizia certa la dà l’assessore Lucia Borsellino: «La prossima settima saranno sbloccate le norme relative alla premialità concessa alla Regione per il rispetto dei tempi del piano di rientro. Si tratta di 200 milioni».

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