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Bianchi tratta a Roma: intesa per salvare la Sicilia

Obiettivo: rateizzare il «buco» in 15 anni. Schifani: «Situazione drammatica, stop a polemiche»

PALERMO. L’incontro ufficiale fra il governo nazionale e quello regionale è fissato per domani ma l’assessore all’Economia Luca Bianchi è a Roma da ieri e sta già tessendo la tela di un accordo che dovrebbe portare (non senza sacrifici) la Regione fuori dalle secche. Due le mosse che Crocetta sta pianificando: dimostrare che sta risanando i conti e che l’interpretazione delle norme che ha costretto il Commissario dello Stato a impugnare la manovra potrebbe danneggiare tutte le Regioni se non arriverà un provvedimento nazionale che regoli la materia dei residui attivi.
Il problema infatti resta quella somma di circa 15 miliardi inserita fra le entrate ma che per almeno 3 miliardi non entrerà mai. Lo sanno tutti da anni ma due recenti sentenze della Consulta e un orientamento della Corte dei Conti hanno spinto il Commissario dello Stato a bloccare tutte le nuove spese dirottando ogni risorsa disponibile in un fondo rischi destinato a coprire il buco che si creerà quando i residui attivi insegibili verranno cancellati del bilancio.
L’obiettivo è ottenere una rateizzazione di 15 anni per la copertura di questo buco. Bianchi da ieri su questo tratta col ministero dell’Economia guidato da Fabrizio Saccomanni e con il dicastero degli Affari regionali affidato al renziano Graziano Del Rio.
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