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Finanziaria, Crocetta chiede aiuto al Governo "Attentato all'ordine sociale della Sicilia"

PALERMO. Il governo Crocetta chiede aiuto a Palazzo Chigi. L'impugnativa di buona parte della finanziaria da parte commissario dello Stato ha «bloccato» 500 milioni di euro, spostandoli in un fondo a salvaguardia dei residui attivi (crediti difficilmente esigibili), lasciando senza copertura finanziaria le leggi di rifinanziamento della spesa, con migliaia di dipendenti di enti, consorzi e associazioni che non potranno ricevere stipendi.    L'assessore regionale all'Economia, Luca Bianchi, ha già preso contatti a Roma col ministero del Tesoro e col dicastero degli Affari regionali «per dimostrare carte alla mano l'infondatezza dell'impugnativa».   
Intanto il governo Crocetta intende portare in Assemblea regionale, entro una settimana, un disegno di legge di variazione per garantire almeno il pagamento degli stipendi del personale di enti, teatri, consorzi e associazioni, scoperti in bilancio. Due le ipotesi: trattare col commissario dello Stato il recupero di almeno 200 milioni dal fondo sui residui attivi oppure recuperare le risorse tagliando ulteriormente dal bilancio, che intanto sarà pubblicato dopo l'ok dell'aula, convocata per oggi pomeriggio.


«Sono veramente indignato perchè  questo è un attacco all'autonomia siciliana». L'ha detto il presidente della Regione, Rosario Crocetta, intervenendo a Gela, all'inaugurazione di un centro di radioterapia. Il presidente ha anche sostenuto che in Sicilia «bisognerebbe costituire l'Alta corte e abolire la figura del Commissario dello Stato».    
Il governatore, è tornato ad attaccare il Commissario dello Stato che ieri ha impugnato gran parte della finanziaria regionale: «Non può scoprire la presenza dei forestali nel 2014. Lo doveva scoprire 20 anni fa; come non può scoprire adesso che la società Resais ha 3.600 dipendenti, l'avrebbe dovuto scoprire quando dava parere positivo alle assunzioni».   
«Non è che il commissario si salva la coscienza rispetto alle omissioni degli anni passati, cominciando ora a fare il rigorista sociale e mandando al massacro i poveri?».    Per Crocetta «è una balla il fatto che non c'è copertura finanziaria sulla legge di stabilità. C'è una lettera del ministero dell'Economia in cui si afferma che la copertura finanziaria esiste».



«L'unico che non applica il rigore in Italia sui dipendenti pubblici è lo Stato. La Sicilia ha meno dipendenti pubblici della Lombardia e del Lazio, siamo pronti a consegnare allo Stato quei dipendenti che in Sicilia svolgono funzioni statali». conclude Crocetta.


«In Sicilia è in atto un attentato all'ordine sociale da parte dello Stato». È la dura reazione del governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, all'impugnativa da parte del commissario dello Stato delle norme di spesa della finanziaria, 500 mln bloccati. «Ci sono 40mila persone a rischio», dice Crocetta. «Il commissario dello Stato non ha mai tutelato la Sicilia. Perchè fino al 2012 ha permesso l'assunzione in società della Regione di migliaia di persone di aziende in crisi? Perchè fino al 2012 ha permesso che si allargassero le maglie del precariato? Perchè ha concesso l'erogazione di denaro pubblico sotto forma clientelare?».
«Da questa impugnativa emerge la rottura storica del patto sociale Stato-Regione siciliana nel '46. Se fosse accaduto in Lombardia, Bossi avrebbe organizzato un referendum per la secessione e sarebbe stato applaudito dalla classe dirigente». «Si sta uccidendo la Sicilia e la sua autonomia».
Sulla possibilità di un eventuale mandante politico: «Un mandante politico? Sarebbe gravissimo, sarei un ascaro di Roma?»


Il governatore Crocetta ha aggiunto: «Con questa impugnativa, il commissario dello Stato ci dice che dobbiamo chiudere i musei, i teatri pubblici, che dobbiamo abbandonare i disabili, i ciechi, i sordi, le persone disagiate». «Il commissario Carmelo Aronica prosegue Crocetta - è colpevole di gravissimi omessi controlli commessi fino a due anni fa e ora si ripulisce la coscienza con un pronunciamento che vuole scaricare sul mio governo i disastri del passato - ha lamentato Crocetta - Io non ci sto».


«Per il commissario dello Stato tutti i tagli alle spese ed eventuali aumenti di tasse devono andare a coprire disavanzo e residui attivi fatti dai precedenti governi, certamente non dal mio. È una logica assurda: così lo Stato va contro il sistema sociale, va contro lo sviluppo. Deprime l'economia, ci toglie l'autonomia».


«Il commissario ci taglia i fondi per i ricoveri, per i disabili, per i disagiati in finanziaria? Bene, lo Stato ora si occupi dei minori, perchè certamente non saremo noi a mandarli nelle fogne come in Romania, si faccia carico dei disabili, dei ciechi, dei talassemici. Ci toglie l'autonomia della spesa? Evidentemente i conservatori possono esistere solo a Parma e a Milano dove li finanzia lo Stato, i musei possono aprire solo in Puglia e in Lombardia, che qui con soldi dello Stato».

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